26 Settembre 2009 -- Allusioni, avvertimenti e un´unica certezza: «Il Napoli per ora è De Laurentiis». Il tecnico Donadoni e il dg Marino restano sulla graticola dopo le parole espresse dal presidente a margine dell´incontro tenutosi in Comune con l´assessore Ponticelli, il sindaco Iervolino e il dirigente federale Uva sul caso San Paolo. Entro febbraio dovrà essere prodotto il carteggio per l´idoneità Uefa e soprattutto il prospetto dei lavori per rendere l´impianto adeguato ad ospitare gli Europei 2016, per cui si candiderà l´Italia. «Ci sono 3,5 miliardi di euro di finanziamenti in ballo che fanno gola a tutte le nazioni», chiarisce De Laurentiis.
Ma non è certo questo l´argomento centrale: il presidente del Napoli ha formalmente sfiorato la crisi della squadra, ma ha chiaramente alluso alle responsabilità del suo entourage, che potrebbe presto pagare definitivo dazio in caso ulteriori brutte figure. L´inizio è soft: «Le mie aspettative si tradiscono o si mantengono alla fine dei giochi: mi sembra improprio e irrazionale stilare un bilancio a inizio stagione. Certe decisioni vanno prese dopo un certo numero di partite». Ma poi: «Non sono arrabbiato, sono un presidente-imprenditore che valuta e poi agisce. Di sicuro sono sempre "sul pezzo", anche da Los Angeles metto il fiato sul collo ai miei collaboratori». Il patron non cita mai Marino e Donadoni, ma le allusioni diventano via via più stringenti: «Non faccio sconti a nessuno, bisogna essere obiettivi e ammettere i propri errori, innanzitutto con se stessi. Io lo faccio, pur avendo fatto col Napoli un percorso eccezionale in cinque anni».
Ora però la squadra arranca e lui - che oggi intende passare la vigilia di Siena con gli azzurri - lo sa: «L´organico non è stato in grado di esprimere ciò che mi aspettavo. Non accuso nessuno e qualsiasi decisione prenderò sarà per costruire e non per distruggere». L´affondo finale è chiaro: «Ho le spalle grosse, mi assumo le responsabilità anche per gli errori commessi dal mio entourage, ma sono io che decido chi ha sbagliato e dove. Non vado alla ricerca di colpevoli, devo capire cosa accade, perché il problema va risolto e rimosso». A domanda specifica se intende andare avanti con Marino e con Donadoni, infine, è eloquente: «Si va avanti con il Napoli - sbotta - , è diverso, e il Napoli è per ora De Laurentiis».
Messaggio, dunque, chiaro per i due responsabili tecnici, legati, indubbiamente, anche all´esito della gara di domani col Siena. Donadoni è alle prese con l´emergenza difesa: Santacroce è out per 4-6 settimane (è stato operato ieri a Roma al menisco esterno del ginocchio destro), Campagnaro (per lui ieri leggera corsa) e Rinaudo (in gruppo ma non al meglio) sono quasi certamente fuori. In difesa dovrebbe giocare Aronica, tornano titolari Datolo e Cigarini. Donadoni però si affida a Lavezzi, ieri caricato dalla presenza al campo del figlio Tomas.
La Repubblica.it