17 Settembre 2009 -- Arriva la sua partita. La sfida contro un pezzo del suo passato. Fabio Quagliarella dice che non esulterà se sabato farà gol all'Udinese (“intanto spero di segnare e vincere, ma non credo proprio di esultare''), la sua ex squadra. E dice anche che il Napoli deve assolutamente reagire dopo la pesante sconfitta con il Genoa, un ko che non è andato giù. Un po' per come è maturato, ma soprattutto perché ha rimandato ulteriormente il processo di crescita degli azzurri.
Niente alibi - Il messaggio che lancia Quagliarella è chiaro. Niente alibi. Va bene gli errori macroscopici di Tagliavento, ma il Napoli ci ha messo del suo. "Abbiamo avuto episodi sfavorevoli - racconta Quagliarella -, interpretazioni arbitrali non felici, ma certamente dobbiamo fare anche noi un mea culpa. Non si può giustificare con degli alibi una sconfitta così pesante". E' un Napoli, quello visto all'opera nelle prime giornate, che gioca bene ma raccoglie poco, che una volta in svantaggio si disunisce e crolla. "Probabilmente - dice ancora Quagliarella parlando del ko al Ferraris - dopo il pareggio ci siamo abbattuti ed abbiamo ceduto psicologicamente. Questo non deve più accadere. Bisogna essere forti anche nelle difficoltà. Ne abbiamo parlato a lungo con il mister. Non possiamo buttar via il lavoro di una settimana per un calo di concentrazione. Sono certo che l'esperienza di Genova ci farà maturare ulteriormente".
Arriva l'Udinese - L'occasione per il riscatto si presenta sabato. Al San Paolo arriva l'Udinese. Un tuffo nel passato per il bomber di Castellammare, due stagioni e 25 gol in Friuli. "E' una partita speciale per me", ammette. "A Udine sono maturato sotto tutti i punti di vista, ho un gran ricordo di tutto l'ambiente. Sono venuto a Napoli perché questa è la mia terra, è la mia squadra del cuore e la maglia azzurra è sempre stata nei miei sogni. Sabato darò tutto me stesso per vincere, abbiamo bisogno di punti e dobbiamo reagire".
L'intesa cresca - L'intesa con i compagni cresce: "Io mi trovo bene con tutti - assicura -. Non ci siamo certamente solo io e Lavezzi davanti. Ci sono Pià, Denis, Hoffer: siamo tutti buoni giocatori e nell'arco del campionato sapremo alternarci al meglio. Sicuramente stiamo insieme da pochi mesi e spesso in alcune squadre ci vogliono addirittura anni per affinare l'intesa. Noi procediamo benissimo e giorno dopo giorno stiamo limando i meccanismi".
L'affetto del pubblico - A lui è bastato un amen per conquistare l'affetto dei tifosi: "Questa città ti dà emozioni immense, ti fa sentire importante. E' una sensazione indescrivibile. Spero di ricambiare tutto questo amore non con le parole ma con i fatti. A cominciare da sabato...".
La Repubblica.it