Quagliarella o Gilardino, il rebus di Lippi Il tecnico non ha deciso il partner di Rossi per la Bulgaria ma il napoletano è il più in forma
08 Settembre 2009 -- Sgambatura a Vinovo, nella casa della Juve. Di mattina Lippi col gruppo azzurro con otto bianconeri. Di pomeriggio Ferrara con chi gli è rimasto a disposizione: dieci in tutto compresi i due portieri. Con Del Piero che in mattinata è andato a giocare al golf, con Amauri che aspetta impaziente il «sì» del ministero dell’Interno (arriverà non prima della fine di ottobre), con Diego che promette faville anche a Roma contro la Lazio. Proseguono le prove in vista della Bulgaria che nutre ancora una piccolissima speranza di accedere agli spareggi per il Mondiale, speranza che passa per un successo sull'Italia domani a Torino. Lippi cambierà di sicuro il partner di Giuseppe Rossi in attacco. Oramai lo «spagnolo» è nel cuore del ct. Molto probabilmente Iaquinta cederà il posto a Gilardino che è il settimo in questo gruppo quanto a presenze in azzurro (35) con 12 reti all'attivo e soprattutto con una certezza, questa: «Penso che non mi manchi nulla per essere il centravanti della Nazionale».
Smisurato l'orgoglio di Gila che ha per idolo Rossi, non Giuseppe, Paolo insomma Pablito. E che su Amauri dice che «è formidabile» ma anche che «l'importante è il gruppo». La solita tiritera sul gruppo che, va bene deve esserci, ma non considerarlo in maniera maniacale perché poi senza il talento va a finire che se l'aiutino nessuno te lo dà (vedi Kaladze) si finisce col fare figure meschine. Già privata di Cassano, senza più i Totti e i Del Piero, con Pirlo che in questo avvio di stagione sembra che stia pagando l'usura del passato, la fantasia azzurra è vicina allo zero. In verità se vogliamo parlare di estro e di vitalità, ci sarebbe il Quagliarella di questi tempi fantastici. Il nuovo re di Napoli è senz'altro l'attaccante più in forma del gruppo, per citare il termine tanto caro. I compagni chiamano il napoletano Quaglia e allora vuol dire che anch'essi sanno che è capace di volare. Scherzi a parte, il centravanti del Napoli meriterebbe la chance di giocare dall'inizio. Per lo stato di forma, per le sue caratteristiche di attaccante duttile, utile anche sulla fascia, col vizio del gol e propenso ad offrire palla al compagno se solo lo vede in una posizione migliore della sua. E quest'ultima è una grande dote che, per esempio, non appartiene al repertorio di Giuseppe Rossi bravo nel dribbling prolungato che se non sfocia al tiro è solo un danno.
Per il gruppo, s'intende. Quagliarella ha giocato 16 partite in azzurro, condite da tre reti, con la famosa doppietta a Kaunas che evitò a Donadoni ct un percorso ancor più difficile. Il centravanti del Napoli confida nella diciassettesima presenza, magari anche part time. Tanto per Quaglia non fa differenza partire titolare o entrare e vivere subito la partita, come ha fatto spesso in passato e come ha ribadito di saper fare a Tbilisi quando in una manciata di minuti concluse più volte in porta lui (sfiorando netto un gol) di Iaquinta e Rossi insieme. Si prevedono straordinari in difesa per la coppia Cannavaro-Chiellini per la presenza nella Bulgaria di Berbatov che è un fior d'attaccante e stella del Manchester United. Dice Chiellini: «Fabio e io avremo il nostro da fare per fermare Berbatov». E quindi: «Sarà la partita più importante dell'ultimo anno e mezzo, perché vincerla vorrebbe dire presentarsi in Irlanda con 4 punti di vantaggio e allora sarebbe in discesa la qualificazione».
A. Mollichelli
Il Mattino
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