30 Giugno 2009 -- Il pokerissimo servito a bruciapelo, perché quando il gioco si fa duro è preferibile mettersi a giocare: Quagliarella, Cigarini, Campagnaro, De Sanctis e Zuniga, per ricostruire il Napoli dentro e fuori, per lanciare messaggi chiari al campionato, per ricaricare una città finita in depressione e rianimata a colpi di mercato. Give me five: e Marino s’è preso Quagliarella, Cigarini, Campagnaro, De Sanctis e Zuniga, per scoprire Napoli con effetti speciali.
Marino, vi siete scatenati?
« Ma no, questo lavoro è il frutto di idee chiare. Ed è soprattutto i figli d’un investimento massiccio ottenuto grazie alla disponibilità di De Laurentiis, che ha messo i capitali a disposizione. Il finanziatore di questa campagna acquisti è lui».
L’acquisto che le è piaciuto di più?
« D’istinto dico l’ultimo, cioè Zuniga. Ha talento, è giovane: c’è convergenza, tra me, De Laurentiis e Donadoni sul valore del colombiano, come sugli altri. Questo è un team che si confronta».
Prossimo investimento?
« Ci siamo lasciati alle spalle una settimana intensa, ora tiriamo il fiato, ci prendiamo una pausa di riflessione. Penso che i tifosi siano soddisfatti, mi fa piacere cogliere la loro gioia».
L’etichetta del momento è: Napoli re del mercato.
«Spero non certo per le spese effettuate, ma per la qualità degli acquisti».
Rispetto al passato, l’intervento è stato dirompente, immediato.
«Anche due anni fa giocammo d’anticipo e arrivarono Lavezzi, Hamsik, Gargano».
Ma gli ultimi cinque mesi di campionato vi hanno irritato...
«Diciamo che il finale di stagione ha prodotto in noi una specie di reazione e ci ha indotto a intervenire in maniera più radicale di quanto volessimo fare » .
Il secondo lustro dell’era De Laurentiis nasce all’insegna della rivoluzione.
« Il progetto del presidente è sempre stato suddiviso in due fasi. Nella prima, sono stati ottenuti ottimi risultati tecnici ed economici, come sottolineato dalle promozioni e dall’approdo alla qualificazione Uefa. Ora bisogna consolidare e migliorare » .
All’alba del secondo quinquennio, cosa vi frulla per la testa?
«L’ambizione massima di De Laurentiis e di noi tutti si chiama Europa, ma questi sono i discorsi dell’estate che vanno verificati sul campo. Inter, Juventus e Milan sono sempre lontane ».
Quagliarella è tanta roba, per usare uno slang assai in voga.
«Un colpo importantissimo. In tempi non sospetti dissi: calciatore stratosferico. Confermo. Un napoletano che gioca in Nazionale e che ha fortemente voluto la squadra dei suoi sogni».
E’ possibile capire cosa sia successo da gennaio a maggio?
«Una società si muove secondo direttive e principi che non vengono modificati da un giorno all’altro: è sempre stato suggerito ai ragazzi di comportarsi da professionisti. Può anche darsi che i risultati del primo quadrimestre del 2008 abbiano prodotto il massimo. Il nostro intervento è diventato indispensabile ».
L’attacco ha bisogno ancora di qualcosa: Pandev e Pellissier si sono presi un po’ la scena.
«Credo che entrambi rappresentino discorsi passati, difficile che arrivino. Ci sono alternative che teniamo in considerazione e che, ovviamente, cerchiamo di non pubblicizzare. E’ il mercato che va così».
Antonio Giordano
C.d.S.