23 Giugno 2009 -- «Il Napoli? Io sono lento nelle mie cose, quando penso a un film ci metto tantissimo. Accontentare sempre il pubblico a ogni puntata è abbastanza complesso». Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, non ha voluto parlare esplicitamente di obiettivi della squadra per la prossima stagione, ma a La politica nel pallone su Gr Parlamento ha detto che in futuro interverrà di più: «Nel primo quinquennio avevamo il limite della risalita da dover fare, e c'era quel voler strafare che non mi ha mai convinto. Adesso però sono nel mio secondo quinquennio. Cosa faremo? Per me c'è un codice comportamentale che chi vuole sposare bene, lo sposi, se no se ne vada, e un marketing da reimpostare. Questo è perchè io penso al calcio sostanzialmente come a un business. Nei primi cinque anni ho voluto parlare poco perchè non ero competente in materia calcistica, ma adesso parlerò di più e mi dovranno stare a sentire».
«Pandev? E' un fantastico giocatore. Ho qualche dubbio perchè è una seconda punta più che una prima punta, mi tenta molto, ma c'è una situazione complessa, c'è Lotito che è una prima donna, e come tutte le prime donne o lei conquista te o la conquisti tu e non è facile. Lotito mi fa venire in mente com'ero io da giovane, è anche un personaggio molto da cinema, mi fa molto sorridere. Quando si fa una trattativa bisogna farla in due. Se lui vuole farsi una chiacchierata da solo io lo ascolterò e prenderò appunti per i miei futuri personaggi, a Napoli si dice 'cà nisciuno è fesso!'».
«Lavezzi? Sono stato male interpretato quando ho parlato di donnine e di giocatori che vanno in giro fino all'alba, quella frase mi è stata carpita a Sorrento e non avevo parlato di donne di malaffare. Siamo stati tutti quanti giovani e sappiamo che l'alba non era mai l'alba quando avevamo diciotto anni. Questi signori devono capire che sono degli atleti: finchè non lo capiranno continueranno a sbagliare, sempre. Lavezzi ora sta in vacanza, se vorrà chiarire quando tornerà, chiariremo, io non sono vendicativo. Se Lavezzi deciderà di occidentalizzarsi e di napoletanizzarsi, e questo io non lo intendo certo come un insulto, e abbandonerà le sue modalità 'indigene, siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte».
«Donadoni l'ho sempre stimato tantissimo perchè l'avevo conosciuto cinque anni fa, in tempi non sospetti. Ha dalla sua che è bergamasco, di origini contadine, e crede nelle cose vere. Se ha un difetto è che è spigoloso e lo sono anch'io. Io mi aspetto grande cose da lui. Credo soprattutto nell'uomo Donadoni».
Il mercato del Napoli per De Laurentiis avrebbe avuto come obiettivo Di Natale, ma... «Di Natale ha la moglie che non vuole venire a Napoli, e io non posso forzare le famiglie, Capisco anche che per una donna che vive al Nord venire in una città dove non conosce più nessuno diventa complesso. Di Natale lo stimo moltissimo, ma purtroppo non l'ho potuto avere. Cassano? Mi diverte tantissimo. Con me, ne sono sicuro, si sarebbe comportato da grande professionista». «Compreremo due portieri, se li troveremo - ha continuato De Laurentiis - De Sanctis può interessare? Assolutamente sì. Marchetti? De Sanctis io lo trovo migliore, e poi la bottega di Cellino è piuttosto cara, perchè certi presidenti pensano che la loro roba sia migliore e così uno non si avvicina neanche».
«Gargano? Interessa soprattutto me, gli altri stessero calmi». «Datolo? Sa cosa mi piace di lui? Che è arrivato che sembrava un cucciolo che tremava e non sapeva l'italiano, adesso mi è venuto a trovare con un sorriso come l'arcobaleno. Ho capito che non è semplice venire in Italia e giocare subito bene. Per questo voglio comprare in Italia adesso, perchè non devo aspettare che si ambientino».
«De Ceglie? È una situazione fluida, abbiamo vari giocatori all'esame per la fascia sinistra, come ne abbiamo per la destra, e questo, ovviamente, oltre a Vitale a sinistra e a Maggio a destra».(ilMattino)