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Quagliarella: “Donadoni mi ha lanciato”
Il bomber parla dell’allenatore, suo ex ct, e rivela: la maglia di Lavezzi è il mio portafortuna

03 Giugno 2009 --
A Cava dei Tirreni la prima uscita «azzurra» di Fabio Quagliarella. Appuntamento fissato già da tempo quello del nuovo bomber del Napoli con gli organizzatori del «Torneo Internazionale città di Cava», prestigioso riferimento del calcio giovanile, giunto quest’anno alla ventesima edizione. Accompagnato dall’inseparabile papà Vittorio, Quagliarella festeggiatissimo dal pubblico, ha letto il giuramento del torneo. Giuramento che ha concluso con un «Forza Napoli» che ha dato il via a nuovi cori e canti della gente. «Sono molto felice», ha detto il bomber nella notte di Cava che ha avuto in lui il grande protagonista. «Dopo tredici anni torno finalmente a casa. Sì, sono emozionato - ammette -. E - aggiunge - ancora di più, ne sono certo, lo sarò il giorno in cui metterò piede a Castelvolturno per il mio primo giorno da napoletano».

Poi un po’ di confidenze strappate al silenzio al quale il Napoli l’ha legato almeno sino al giorno della presentazione. Giorno, peraltro, non ancora fissato e che potrebbe anche non essere in questa settimana. «Nelle ultime due settimane ho negato la trattativa con il Napoli anche ai miei più cari amici. Dovevo farlo e chiedo scusa», racconta. E poi la storia della maglia di Lavezzi. «È vero. Ho la maglia autografata di Lavezzi e ci tengo tanto. L’ho presa a un’asta per la raccolta di fondi promossa da Borgonovo per la lotta alla Sla e guai a chi me la tocca. Quanto l’ho pagata? Duemila euro. E fermiamoci qui, non fatemi parlare del Pocho perchè non posso proprio», dice anticipando e stoppando ogni domanda sulla fuga di Lavezzi in Argentina.

Alla gente dello stadio, invece, Quagliarella racconta anche d’essere assai lieto di ritrovare Roberto Donadoni. «Gli debbo molto. Gli sono grato. Fu lui, infatti, a volermi in Nazionale», dice. L’esordio il 29 marzo del 2007, quando a pochi minuti dalla fine entrò in campo nel match, valido per le qualificazioni europee, che vide l’Italia battere la Scozia per 2-0. «Ma la partita che non dimenticherò mai - afferma Quagliarella - è quelle del 6 giugno di quello stesso anno a Kaunas contro la Lituania. Titolare per la prima volta, feci due gol. Quello - dice - è stato uno dei giorni più belli della mia vita di calciatore». Poi ancora un pensiero per il Napoli. «Sapevo - dice - che prima o poi sarei tornato e non vedo l’ora di cominciare. Con me - aggiunge infine con soddisfazione - aumenta il numero napoletani in maglia azzurra».
F. Marolda
Il Mattino