12 Maggio 2009 -- Il primo capitolo di Calciopoli, quello nei confronti degli undici imputati che hanno chiesto il rito abbreviato, indica la strada a quello che sarà il processo vero e proprio del grande scandalo del calcio italiano.
l due pm napoletani, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, hanno chiesto davanti al gup Eduardo De Gregorio (che a settembre lascerà questo ruolo) condanne non lievi. Quella più pesante riguarda l’ex ad della Juventus, Antonio Giraduo, per il quale hanno chiesto 5 anni di reclusione. Due anni di reclusione sono stati chiesti per l'ex presidente dell'Aia, Tullio Lanese mentre una pena di 4 anni è stata chiesta per l’ex arbitro Messina, 3 ani e sei mesi per il suo collega Pieri, tre per Duccio Baglioni, ex assistente. Per quanto riguarda i due arbitri tuttora in attività, Paolo Dondarini e Gianluca Rocchi, il pm hanno chiesto rispettivamente condanne di 2 anni e 20 mila euro di multa e un anno e quattro mesi e 10 mila euro di sanzione pecuniaria.
In aula, durante la fase finale delle requisitoria, il pm Narducci è stato attaccato dall’avvocato Scalise, difensore dell’ex arbitro Marco Gabriele (per lui chiesti 2 anni di carcere) perché ha citato la ”combriccola romana” (ne faceva parte Massimo De Santis) ma quella vicenda è stata archiviata. L’acceso scontro verbale è statop bloccato dal gup che ha momentaneamente interrotto l’udienza.
«E’ una richiesta equilibrata - ha commentato il pm Beatrice - e noi non abbiamo concesso le attenuanti generiche». Per quanto riguarda le pena, visto che siamo davanti al rito abbreviato, questo sono state ridotte di un terzo. E’ facile preventivare, secondo quando trapela anche dai due pm, che per Luciano Moggi, il principale accusato e il capo della Cupola, verrà chiesta una pena di otto anni.
«Non c'è niente di nuovo all'orizzonte. Da ieri ad oggi non è cambiato niente». Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri, esclude provvedimenti per gli arbitri ancora in attività raggiunti da richiesta di condanna da parte dei pubblici ministeri nell'ambito del processo penale sullo scandalo di Calciopoli.
«Rocchi? Sicuramente continuerà ad arbitrare», dice Nicchi a La Politica nel pallone, rubrica di 'Gr Parlamentò. «La richiesta di rinvio prevede automaticamente la richiesta di condanna, ma secondo l'art.27 della Costituzione il principio di non colpevolezza è valido finché non c'è condanna», osserva il n.1 dell'Aia. «Vorrei essere il presidente del futuro, prendo atto delle richieste dei pm e spero che questa vicenda si chiuda al più presto». (ilMattino)