Orari, non si sgarra: parola di Donadoni.
31 Marzo 2009 -- NAPOLI - Con Santacroce si è arrabbiato, ma fino a un certo punto. Perchè poi il difensore azzurro dopo la notte dell'etilometro e del ritiro di patente si è presentato in orario all'allenamento di sabato mattina. Ore nove, Santacroce era lì anche se sarà multato dalla società. E' capitato pure che il tecnico durante il ritiro prepartita abbia dovuto far chiamare in camera qualcuno perchè alle nove non era in campo. Lui è il primo a spaccare il secondo. E lo pretende anche dai calciatori. Rigore e disciplina, si comincia da qui. C'è dell'altro: il cellulare va tenuto spento nello spogliatoio.
Spento anche a tavola e nel corso di tutte le riunioni tecniche. Si pranza sempre insieme, la puntualità non è solo un optional e vale sia per chi nel pomeriggio fa allenamento in campo, sia per chi, infortunato, si dedicherà ad esercizi in palestra o comunque al lavoro differenziato. Regole base che valgono, tutto sommato, in qualsiasi ambiente di lavoro. Ma che Roberto Donadoni ha dovuto rispolverare per ripristinare quella disciplina evidentemente andata perduta al centro sportivo di Castelvolturno. Chiunque contravviene a queste disposizioni incorre in una multa, più o meno pesante, a seconda delle circostanze. Il nuovo tecnico del Napoli tiene particolarmente all'unità del gruppo, in un momento delicato della stagione in cui la coesione potrebbe rivelarsi l'arma più importante per allontanare la crisi di risultati, per sconfiggere la depressione e lo stress di un gruppo che prova a ritrovarsi.
È importante che tutti si sentano parte di un gruppo unico, solido. Coeso, al di la di chi poi la domenica andrà effettivamente in campo. Un sistema per coinvolgere tutti, per non far sentire alcuno inferiore all'altro. Per far leva sulle motivazioni individuali. E perchè la disciplina non sia mai lasciata al caso. E perchè il rispetto dei ruoli sia reciproco.
Monica Scozzafava
(Corriere del mezzogiorno)