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25 Marzo 2009 -- Con l’avvento di Donadoni è scattata la fase 2 del progetto di De Laurentiis legato al Napoli. Prevede non solo la crescita sul piano tecnico della squadra ma anche un consolidamento del club sotto tutti gli aspetti, da quello organizzativo, al marketing, al merchandising.Dopo il primo quinquennio trascorso a bruciare le tappe per arrivare nella massima serie, ora comincia il periodo più delicato ed importante. Individuato l’allenatore con cui proseguire l’opera di crescita, un tecnico giovane ed ambizioso qual è l’ex ct della Nazionale, occorre elevare qualitativamente l’organico per proiettare il Napoli nell’elite del calcio italiano e di conseguenza in quello europeo. E qui entra in gioco De Laurentiis che si è già dichiarato disponibile a nuovi investimenti pur sapendo che per taluni pezzi pregiati toccherà misurarsi con una concorrenza agguerrita e non solo di casa nostra. Ma l’intenzione c’è, come confermato a Donadoni al momento di sottoscrivere il contratto fino al 2011 e come abbozzato con Pierpaolo Marino nelle frequenti riunioni tenuti negli uffici della Filmauro. Stavolta però il presidente vuole partecipare in prima persona alla campagna di potenziamento: sapere perchè si acquista Tizio e non Caio, perchè in Sudamerica e non in Europa, perchè un difensore in più e non un centrocampista. Insomma un De Laurentiis più partecipativo e più vicino alle sorti della sua seconda creatura dopo la Filmauro.
Crescendo il fatturato del club, di conseguenza cambieranno anche le strategie. Oggi elementi come l’attaccante Borriello del Milan oppure Di Natale e Quagliarella dell’Udinese non sono più dei miraggi come sembravano qualche anno fa. E pur tenendo fede alla politica dei piccoli passi, non discostando mai l’occhio da un bilancio sano e attivo (come negli ultimi due anni), il Napoli è deciso ad intervenire con forza sul mercato per inserire quelle due-tre pedine di valore in un telaio peraltro già abbastanza consolidato. Interventi con oculatezza ed intelligenza. Nulla di azzardato. « Perchè a me interessa la continuità e la solidità del club più che il colpo ad effetto che poi non ti dà la garanzia assoluta del salto di qualità», osserva De Laurentiis. Che poi aggiunge:« Non saremo mica da soli al prossimo calciomercato? Sui pezzi pregiati andremo a scontrarci con società molto più agguerrite della nostra, è bene ribadirlo »
IL VERTICE- A fine aprile si terrà un primo summit a tre per tracciare la linea guida per il prossimo mercato. De Laurentiis-Marino-Donadoni. Si attende che il tecnico termini la sua fase di studio:« C’è ancora da conoscere e da capire tanto, indubbiamente questo bagaglio servirà per il futuro. Da qui alla fine del campionato, le nove partite saranno fondamentali per valutare l’organico ed avere le idee più chiare con la società, con il direttore Marino e con il Presidente per mettere le basi per la prossima stagione », ha dichiarato il tecnico ai microfoni di Sky per «Spaccanapoli». A fine aprile si valuterà chi dovrà restare e chi prendere altre destinazioni. E si stringerà il cerchio sui ruoli da coprire. Poi Marino potrà avvalersi anche dell’esperienza di Sergio Buso per avere una relazione tecnica appropriata sugli elementi individuati per far crescere il Napoli. Entro aprile scadrà anche l’opzione di riscatto per Russotto. Poi resta da decidere su alcune compartecipazioni importanti, una su tutte, per Zalayeta, a metà con la Juve. E poi Domizzi e Garics, rispettivamente a metà con Udinese ed Atalanta.
TRE ACQUISTI - Non più scommesse, questo è sicuro. Terminata la fase delle sperimentazioni, il Napoli punterà su tre innesti di valore: un difensore, un centrocampista centrale, una prima punta da doppia cifra. De Laurentiis è pronto ad ascoltare Donadoni ed a seguire i suggerimenti di Marino, fresco di rinnovo di contratto, ma stavolta vuole seguire in prima persona le operazioni di mercato. Ormai è sceso in campo.
Rino Cesarano
C.d.S.