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Il Napoli rallenta ancora
Finisce 1-1 al S. Paolo: gli azzurri partono bene e vanno in gol con Maggio, poi un pasticcio regala il pareggio

14 Febbraio 2009 -- A furia di 1-1 ci si salva. Il Bologna di Sinisa Mihajlovic, abbonato a questo risultato (scaturito 6 volte in dodici partite con il serbo in panchina) ferma il Napoli al S. Paolo e prosegue la corsa verso una salvezza che appare alla sua portata. Un risultato che ci voleva dopo il recente calo (solo un punto in cinque partite). Gli emiliani sono stati agevolati nel compito da un Napoli che è l'ombra della squadra che sul suo campo era arrivata a totalizzare 8 vittorie e un pari in nove uscite.

FRAGILI - Reja è senza il suo faro Hamsik e lancia dal 1' l'argentino Datolo, un mancino con qualche buon colpo che potrà crescere. Stupisce la scelta dell'anonimo Pazienza, che relega Blasi in panchina e la scelta di Pià in panchina per Zalayeta, che secondo Reja ha bisogno di lavorare per ritrovare la condizione. Mihajlovic si presenta con 4-5-1 che porta in calce un messaggio chiaro: datemi un punto e sarò felice. Sono gli esterni Valiani e Bombardini, che , in un centrocampo di pedalatori nobilitato dalla regia di Volpi, devono supportare Di Vaio. Il Napoli, che davanti ha tecnica e velocità, parte meglio e per i colossi della difesa emiliana, vulnerabili negli spazi, si fa grigia. L'eccellente Antonioli salva subito su Lavezzi, ma non può nulla sull'assist di Denis per Maggio sul secondo palo. Discutibile l'atteggiamento della difesa di Mihajlovic. Ma 3' dopo quella di Reja fa molto peggio. In una situazione di tre contro uno, Contini dà una brutta palla a Rinaudo, che rinvia addosso a Volpi (che si aiuta con la mano). L'ex doriano recupera la palla e cerca la porta con un sinistro senza pretese, ma Navarro fa la frittata e non trattiene. Per Di Vaio è un gioco da ragazzi segnare. Stupisce la fragilità del Napoli, che accusa il colpo e dà via libera a un Bologna non trascendentale ma ordinato. Il S. Paolo fischia. Navarro rischia grosso con un'uscita a farfalle, poi Lavezzi prova a scuotere gli azzurri ma si va al riposo sull'1-1.

POCA LUCIDITA' - La ripresa si apre con la bella parata di Navarro sul colpo di testa di Di Vaio, sempre insidioso nei movimenti da prima punta vera. Il Napoli ha poco dai tre centrocampisti centrali: Pazienza è un interditore, Gargano è in calo e Datolo ha solo qualche discreto colpo mancino, ma alla distanza perde lucidità. Forse ci vorrebbero Blasi e Bogliacino, che però restano mestamente in panchina. Maggio è il più lucido e approfitta anche di un Lanna che è l'ombra del bel terzino ammirato ai tempi del Chievo. Ma Antonioli rischia solo sul colpo di testa di Denis, che peraltro era in fuorigioco non segnalato. Chi meriterebbe il gol è Bombardini, che con una gran giocata scuote l'incrocio dei pali. Nel finale ci si aspetta la sfuriata del Napoli, ma forse chi aveva parlato di Champions League non aveva fatto i conti con i limiti degli azzurri, sempre più evidenti.

Articolo a cura di Jacopo Gerna
da www.gazzetta.it