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"Perdono Hamsik"
Il patron azzurro invita a non dimenticare che la squadra è ancora giovane.

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20 Gennaio 2009 -- L'affare da 120 milioni di euro, quello che prevedeva il passaggio di Kakà dal Milan al Manchester City, è sfumato. Ma quella cifra è rimasta nella mente di molti, soprattutto di chi saprebbe bene cosa farne. «Di sicuro 120 milioni di euro permetterebbero di comprare altri 20 Hamsik o Lavezzi», dice il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che poi commenta tutta l'operazione che per alcuni giorni ha tenuto con il fiato sospeso non solo la Milano calcistica. «Oltretutto questa cifra forse non esisteva ed è stata gonfiata- continua De Laurentiis a Sky- forse è stata un'operazione di marketing per rivalutare l'attenzione intorno al Milan. Berlusconi è il re della comunicazione, non dimentichiamolo».

Poi il presidente della società azzurra parla del particolare momento del Napoli, reduce dal brutto ko di Verona: «Ho sempre chiesto ai miei di attaccare, ma domenica scorsa lo ha fatto il Chievo - dice - Siamo stati poco concreti, abbiamo aspettato, arzigogolato. In generale però, ho sempre detto che al secondo campionato di serie A bisognava puntare all'Uefa, e lavorare duro per conquistare un obiettivo per il quale, secondo me, siamo attrezzati già con questa rosa - comincia il presidente partenopeo - se poi qualche giocatore si lascia prendere dall'entusiasmo e parla di Champions, è un altro fatto. Il nostro ruolino di marcia fin qui è di grande soddisfazione, e l'anno scorso abbiamo fatto anche peggio fuori casa. Non è quindi il caso di gridare al lupo al lupo. Questo è un progetto sano: a prescindere da chi va in campo più di frequente, la rosa è ampia, ci sono tanti elementi che possono dare una mano, quindi non è neppure il caso di dire che bisogna ricorrere al mercato. Bisogna piuttosto essere soddisfattissimi di quanto fatto fin qui: per me sono tutti promossi».

De Laurentiis ha poi parlato dei singoli, lanciando una sorta di messaggio in codice a Reja: «Hamsik? Lo si sta criticando, ma ogni giocatore può avere una flessione. La sua reazione a Verona, come quella di Denis, fanno parte del carattere dei giovani. Non bisogna darci tanto peso. Posso incavolarmi per il fatto che Hamsik salterà le prossime due gare (lo slovacco, proprio insieme a Denis, è stato multato dalla società, ndr), ma vuol dire che verrà fuori qualche altro giocatore bravo. Penso a Bogliacino, Santacroce, Pià, Aronica, Pazienza…».

De Laurentiis ha poi ripreso l'argomento legato al futuro di Ezequiel Lavezzi e Marek Hamsik: «Il nostro dovere è quello di cercare di far crescere tanti nuovi Lavezzi con questa maglia, in modo da diventare sempre più forti. Per quanto riguarda la vicenda del contratto, ribadisco che gli accordi vanno sempre rispettati. E poi un giocatore, non comportandosi da Napoli, potrebbe solo rimetterci. Il procuratore di Hamsik ha detto che il giocatore resta solo in caso di Champions? Ognuno dovrebbe pensare a fare il proprio lavoro e basta».

Il patron azzurro infine, commenta così la vicenda Kakà: «Non conosco i dettagli della vicenda. Fosse capitata una situazione simile per Lavezzi - conclude Aurelio De Laurentiis - ci avrei pensato per bene, e sicuramente avrei anteposto sempre gli interessi del Napoli a tutto il resto. Offerte simili comunque non ne sono arrivate, quindi è difficile immaginare l'emozionalità di un momento simile senza aver provato questa particolare sensazione. Resta il fatto che non dobbiamo più pensare di tornare in serie B o in serie C. Certi errori possono essere fatti una sola volta: non voglio essere ricordato per aver riportato il Napoli nelle serie minori, e ciò significa che prima di ogni altra cosa c'è il bilancio del club».

Simpatico il siparietto di fine conferenza stampa tra il numero uno azzurro e Carlo Verdone, noto tifoso della Roma prossima avversaria di Cannavaro e compagni domenica al San Paolo: «In caso di vittoria, lunedì De Laurentiis mi massacrerebbe, quindi per diplomazia dico che finirà in pareggio, però mi aspetto una bella sorpresa», ha detto l'attore capitolino. «Non ci sperare, e altro che pareggio», ha ribattuto a muso duro il presidente azzurro. Per poi precisare che «contro i giallorossi mi aspetto dai miei una gara maschia, giocata con gli attributi, come nella prima di campionato, all'andata. Non sarà un match semplice, perchè la squadra di Spalletti è in netta crescita». (ilMattino).