17 Dicembre 2008 -- Va al direttore generale Pierpaolo Marino, al tecnico Eddy Reja ed a tutta la squadra l’ oscar personale 2008 di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Il patron partenopeo, a margine della presentazione del suo nuovo film «Natale a Rio» si è soffermato a parlare di presente e futuro del club azzurro compresa la telenovela relativa al contratto di Ezequel Lavezzi e ha aggiunto che il miglior acquisto di quest’anno è Christian Maggio, il primo giocatore, aggiunge, che saluta prima che la squadra scenda in campo la domenica.
«Non capisco perchè si debba parlare tanto di rinnovo se è in piedi un contratto fino al 2013 - ha sottolineato il produttore cinematografico riferendosi alla vicenda Lavezzi - e nel 2009 si potrà reintegrarlo allungandolo sino al 2014. La mia filosofia è quella di avere 11 campioni in campo. Noi non abbiamo mai puntato alla valorizzazione del singolo ma del gruppo e per questo vedere tanta attenzione intorno alla storia di Lavezzi mi ha meravigliato. Più volte io e Marino abbiamo spiegato che l’ argentino è blindato sino al 2013, poi, se farà 20 gol e farà la differenza in campo non sarò certo io a negargli un premio. Stiamo andando avanti, quando sarà il momento di parlare del reintegro lo faremo ma per il momento non c’è nessuna discussione».(Corriere del Mezzogiorno)
"Col Torino Lavezzi non ci sarà? Abbiamo giocato già altre volte senza di lui ed abbiamo vinto o pareggiato. Lavezzi è imprevedibile nel campo, ma è sempre al servizio della squadra. Reja ha gli uomini adeguati per fare bene anche a Torino, anche perhcè non è che segna solo Lavezzi. Dipenderà tutto dalla concentrazione della squadra e dalla serietà di come i nostri prepareranno la partita e di come la affronteranno. Se saranno con la testa già alle vacanze pensando che il campionato sia finito, allora il Torino avrà vita facile su di noi e allora si dirà che avremo perso perchè mancava Lavezzi. Mi auguro che la squadra affronti l'impegno con serietà e con la solita e giusta concentrazione e preparazione per non dare adito a questi alibi".