CalcioNapoliNews.it
Cerca tra gli articoli
gif
link Homepage    link Email    linkForum     link Chi siamo    link Links     Maradona DayMaradona Day
   linkFile Audio Gol    Area Jolly- Foto, ScreenSaver, Desktop, ...Area Jolly    La Rosa La Rosa     Archivio StoricoArchivio Storico
Reja :”Ci vuole umiltà”
L’allenatore ha parlato ai giocatori per 20 minuti

foto
26 Novembre 2008 -- Un invito a riflettere. Un richiamo affettuoso più che una strigliata. A Reja bastano pochi minuti ( venti) per spiegare al gruppo, radunato al centro del campo, che è giunto il momento di smetterla con certe ingenuità: gol incassati nei minuti finali (con il Milan ed il Cagliari), espulsioni banali a gara in corso (quattro in tredici gare), smarrimento delle posizioni in campo. « Ragazzi, niente da dire sul piano dell’impegno individuale ma d’ora in poi cerchiamo di prestare un pò di attenzione in più a quello che si fa in campo » . Pausa. Reja, incurante della pioggia, prosegue: « Sbagliamo ancora cose elementari, non è possibile. Se vogliamo crescere, bisogna tenere gli occhi sempre aperti e rispettare tutti le consegne. Non accetto più cali di tensione e che ognuno giochi per conto suo. La nostra forza, finora, è stata l’umiltà e la coesione del gruppo, occorre ritrovarle in fretta e non gettare al vento punti preziosi » .Altra pausa. Poi, il monito finale: « Adesso prepariamoci a questa settimana di lavoro con la testa giusta perchè siamo attesi da una sfida stimolante. Con l’Inter voglio vedere il Napoli concreto e frizzante delle prime giornate, intesi? Ora andiamo ad allenarci » .

Venti minuti, poco meno, tanto è durato il faccia a faccia di Reja con i calciatori prima della ripresa degli allenamenti. Un discorsetto chiaro, inequivocabile, con toni pacati ma fermi. Non c’era bisogno di bacchettate ma solo di alcune puntualizzazioni d’obbligo. L’allenatore è soddisfatto del rendimento complessivo tenuto finora ma se si possono evitare certe sfasature perchè non provvedere per tempo? Da qui, l’invito a ritrovare lo spirito garibaldino delle prime giornate; a non mollare la presa nei minuti finali; ad autocontrollarsi in campo. Il Napoli è rimasto in dieci uomini per quattro gare e soltanto in due di queste è riuscito a strappare un pari (con la Roma e l’Udinese); ha perso punti importanti nei minuti finali (uno con il Milan, uno con l’Atalanta, due con il Cagliari); ha smarrito la compattezza tattica che ne aveva favorito la scalata al vertice della classifica.« Dobbiamo ritornare ad essere quelli di prima » , il chiodo fisso di Reja.

Ventisei, i giocatori presenti alla ripresa degli allenamenti. Tra questi anche coloro che sono in attesa di una sistemazione altrove: Savini, Dalla Bona, Amodio. Tutti hanno ascoltato le parole del tecnico con attenzione ed interesse.

Il vero malessere - In realtà, il tecnico ed i suoi collaboratori (il vice Viviani ed il preparatore atletico Febbrari) avrebbero già individuato il perchè della lieve flessione. Alcuni giocatori necessitano di ritrovare la condizione ottimale; altri hanno risentito (mentalmente) degli impegni con le rispettive nazionali. Soprattutto il centrocampo non tiene più come prima: Gargano è quello che ha giocato di più (1.699 minuti), seguono a ruota Hamsik (1.452') e Blasi (1.388'). Per loro prevista una tabella di lavoro individuale. Test specifici. Se il «motore » picchia in testa, inevitabili le ripercussioni negli altri reparti. Ma a Reja non mancano le alternative. Scalpitano Aronica, Rinaudo, Pazienza. Si propongono Zalayeta, Vitale, Bogliacino, Russotto. Per la sfida con l’Inter, il tecnico vuole tenere tutti sulla corda e solo all’ultimo momento deciderà chi mandare in campo. Sicuramente chi offre più garanzie di tenuta e soprattutto di corsa.
Rino Cesarano
C.d.S.