25 Novembre 2008 -- “Ragazzi, forza e coraggio. Niente di drammatico è accaduto, non vedo perché si dovrebbero creare allarmismi. Siamo terzi con la Juventus, dobbiamo ragionare in modo positivo anche se c’è da riflettere sui nostri errori. Errori che ci sono costati punti preziosi. Occorrono una maggiore attenzione, soprattutto nei finali delle partite, e un ritmo più elevato perché non siamo bravi a gestire le gare, a giocare in surplace. Facciamo rivedere a tutti il Napoli ammirato sino al match di Bergamo. Siete bravi, domenica prossima provate a sovvertire il pronostico contro l’Inter”. Questi, parola più, parola meno, saranno i concetti che oggi, alla ripresa degli allenamenti, Reja esprimerà ai suoi calciatori. Il tecnico, che è rimasto a Castelvolturno sia perché ancora un po’ febbricitante, sia per preparare a dovere il big-match al Meazza, ha smaltito la rabbia per il 2-2 registrato a pochi secondi dalla fine.
Alla rabbia, alla delusione, all’amarezza iniziali sono subentrate altre considerazioni che riguardano i pregi della squadra e ciò che ha fatto in questo avvio di campionato che sta risultando migliore di quanto il più ottimista dei tifosi potesse immaginare. Dunque, Reja non nasconde il capo sotto la sabbia: esaminerà a fondo qualche problemino che il Napoli sta avendo, ma senza processi, senza esasperazioni e drammatizzazioni. «In fondo, il Napoli è terzo con la Juventus... Capita a tutti qualche sbadataggine. L’importante è non perseverare», un altro concetto che il tecnico terrà a sottolineare. Reja e i suoi collaboratori, di settimana in settimana, evidenziano quanto c’è di buono da confermare, magari da perfezionare, e gli aspetti sui quali intervenire: tattici, di tenuta, di formazione. In vista della partitissima a Milano, ad esempio, l’allenatore terrà in considerazione il ritorno in squadra di Zalayeta anche se bisogna vedere quali sono le condizioni fisiche del Panterone che, a causa di una leggera distorsione alla caviglia destra riportata giovedì scorso nella partitella, soffre per un risentimento al muscolo tibiale.
In positivo, Reja prende atto che il Napoli è sempre ai vertici della classifica (migliorata addirittura nonostante il pareggio con il Cagliari); che ha sei punti in più rispetto allo scorso torneo; che gli attuali 24 punti rappresentano il bottino che la squadra ottenne alla fine dell’andata nel campionato 2007-08: mancano sei giornate al giro di boa, quindi tutto è ulteriormente migliorabile; che Hamsik, anche non brillando in alcuni incontri, ha realizzato già 6 gol e che Iezzo, nonostante le 10 reti incassate da lui (in occasione delle altre tre tra i pali c’era Gianello), sta disputando un campionato più che brillante, con una prestazione strepitosa a San Siro contro il Milan. In contrapposizione ecco gli aspetti sui quali c’è da riflettere e, dove è possibile, intervenire. Innanzitutto, alcuni elementi non sono più brillanti e lucidi. Certamente corrono male, si stancano e sbagliano anche facili assist. Inoltre, c’è poco movimento senza il pallone creando non pochi problemi a chi deve far gioco, impostare l’azione, verticalizzarla.
Inoltre, Reja chiederà più attenzione nei minuti finali degli incontri (sprecati 4 punti negli ultimi secondi delle gare con il Milan e l’Atalanta fuori casa ed al San Paolo con il Cagliari) e soprattutto più cinismo e precisione in fase di conclusione. Tra le altre richieste ce ne sarà una che Reja sarà costretto a ripetere. A Lavezzi verrà ribadito che non deve giocare troppo arretrato, che è più insidioso se agisce negli ultimi trenta metri. Dunque, si può e si deve migliorare, ma senza il bisogno di fare processi, di esasperare quanto è avvenuto nelle ultime due gare. Oggi, ci sarà solo solo un’analisi serena della situazione dopo le prime tredici giornate. Pensando positivo, pensando e sperando di poter fermare l’Inter.
V. Raio
Il Mattino