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23 Novembre 2008 -- Napoli a caccia di riscatto col Cagliari dopo la sconfitta esterna con l'Atalanta e dopo le multe fioccate per qualche 'nottambulo' (Lavezzi, Russotto, Navarro, Gargano, Zalayeta) e per qualche battibecco in allenamento (Gianello, Montervino e Mannini per improperi, ndr). Gli azzurri potranno contare sull'apporto dei circa 45mila spettatori per aumentare lo score casalingo che vede il Napoli vittorioso cinque volte su cinque in casa, in questo campionato. Le vittorie salgono a nove se si considerano anche le gare di coppa Italia, Intertoto e Uefa, addirittura dieci se si calcola anche l'ultima gara casalinga dello scorso campionato col Milan. Reja, che festeggia la sua centesima partita da allenatore in A, è costretto a fare a meno di Zalayeta squalificato e così riconferma la coppia d'attacco reduce dalla convocazione di Maradona, Denis-Lavezzi. Tra i pali Iezzo, che festeggia le cento presenze in maglia azzurra, in difesa festeggia anche Cannavaro che raggiunge quota 200 partite tra serie A e serie B. Il capitano avrà al suo fianco Santacroce e Contini. Riconfermato il centrocampo con Maggio, Blasi, Gargano ed Hamsik, sulla sinistra rientra Mannini che prende il posto di Vitale. Sul fronte avversario, il Cagliari dell'ex Allegri (ricordate la sua breve esperienza nel Napoli?) reduce dalla vittoria con la Fiorentina si presenta al San Paolo in un buon momento di forma, dopo un avvio stentato. Se si considerano le ultime sette gare, la squadra sarda ha fatto addirittura 13 punti contro i 12 del Napoli. Il tecnico sardo, recupera in extremis Acquafresca e lo schiera in attacco al fianco di Jeda, tra i pali confermato Marchetti, poi difesa a quattro con Matheu, Bianco, Lopez ed Agostini, quindi a centrocampo Fini, Conti e Biondini, con Cossu trequartista.
PRIMO TEMPO - Dalle prime battute di gioco si intuisce che il Cagliari è intenzionato a giocare a viso aperto senza creare gorsse barricate. Il Napoli, però, parte subito forte spingendo tantissimo sulle fasce ed in particolar modo sulla sinistra con Mannini e così al 9' passa in vantaggio: Mannini va via sulla sinistra entra in area passa al centro dove Denis non aggancia a dovere, poi la palla giunge a Lavezzi che passa all'indietro per l'accorrente Hamsik il cui piattone di destro si insacca alle spalle di Marchetti. Al 13' tenta il tiro dalla distanza Gargano, ma colpiscela palla debolmente e Marchetti non ha difficoltà a bloccarla. Al 17' triangolazione Lavezzi-Hamsik col tiro del Pocho respinto in angolo sulla sinistra coi pugni dal portiere sardo da molti accreditato come l'erede di Buffon. A questo punto il Napoli sembra adagiarsi sul vantaggio striminzito facendo arrabbiare Reja. Il Cagliari riesce a rendersi pericoloso per la prima volta solo al 39' con un colpo di testa di Jeda in anticipo su Santacroce che termina a lato. Il primo tempo si chiude così col Napoli in vantaggio per uno a zero, ma con la gara che resta ancora aperta proprio per l'atteggiamento di supponenza dimostrato dagli azzurri dopo il vantaggio.
SECONDO TEMPO - Il Napoli si rende pericoloso al 1' su calcio di punizione guadagnato dal limite da Maggio: batte subito Blasi, Denis in scivolata non riesce a deviare per un soffio. Al 5' Lavezzi va via sulla sinsitra, crossa al centro dove Maggio, a pochi passi dalla linea di porta, di testa manda alto sulla traversa. All'8' Maggio a botta sicura, dalla destra, su cross di Mannini vede il tiro respinto da Marchetti col petto. Il Napoli sembra voler chiudere la gara, ma per la dura legge del calcio, ad un gol mancato, corrisponde un gol subito e così al 9' la squadra di Reja ha un campanello d'allarme quando Iezzo salva su colpo di testa di Acquafresca scappato sul filo del fuorigioco a Santacroce. Sul corner seguente, al 10' la squadra di Allegri pareggia: su colpo di testa di Conti, ancora Iezzo vola e salva con un miracolo, ma la palla arriva a Lopez, completamente solo che mette alle spalle dell'incolpevole portiere azzurro. Il Napoli vuole la vittoria e si riversa in attacco. Al 17' c'è un cross dalla destra di Maggio per il colpo di testa di Denis, debole e centrale, bloccato sulla linea di porta da Marchetti. Allegri inserisce Parola per Fini e Lazzari per Cossu lasciando il modulo invariato. Il Napoli sembra accusare il pareggio del Cagliari e comincia ad innervosirsi riversandosi all'attacco in maniera furiosa, senza ragionare, facendosi prendere dalla foga. Al 27' Lavezzi va via sulla destra, crossa al centro dove Denis non riesce a deviare in porta a pochi passi, ma la palla era già uscita sul cross di Lavezzi. Reja effettua i primi cambi inserendo Bogliacino al posto di Mannini passando ad una sorta di 4-3-1-2 con Bogliacino che ha il compito di mettere ordine a centrocampo e servire le palle per Lavezzi e Denis. Allegri si gioca l'ultimo cambio inserendo Matri per Acquafresca. Reja prova a riportarsi in vantaggio con una squadra a trazione anteriore inserendo Russotto al posto di Hamsik e passando ad un 3-4-3 con Lavezzi a destra, Russotto a sinsitra e Denis centrale. Quindi c'è spazio per Pazienza che entra al posto di Blasi. Al 40' il Napoli si riporta in vantaggio su calcio di punizione dal limite guadagnato dalla percussione centrale di Maggio: il Pocho insacca un gol alla Maradona sul palo del portiere di destro. Il Cagliari però non ci sta e si riversa in attacco sfiorando subito il pareggio al 41' quando il tiro dal limite di Lazzari termina di un soffio sopra la traversa. Il direttore di gara assegna cinque minuti di recupero. Al 47' la partita sembra finita quando Russotto mette in rete a porta vuota dal limite, ma il gol viene annullato per un colpo involontario di Lavezzi che tenta di togliersi dalla traiettoria essendo in posizione di fuorigioco. La partita sembra finita ed il Napoli sente di avere già in tasca i tre punti ma incrdibilmente al 50' il Cagliari pareggia con Conti su ingenuità difensiva del Napoli con Jeda che va via sulla destra da una rimessa laterale a centrocampo, entra in area crossa al centro per Conti che tutto solo mette in rete nonostante il disperato tentativo di Maggio e Cannavaro di salvare sulla linea a Iezzo battuto.
CONCLUSIONI FINALI - Brucia, brucia maledettamente questo pareggio che sa di sconfitta. Il Napoli meritava la vittoria per le occasioni create, ma il Cagliari ha giocato a viso aperto ed ha dimostrato maggiore carattere meritando quindi, ai punti, se così si può dire, il pareggio. Il Napoli ha pagato la sua superbia: gli uomini di Reja credevano di aver vita facile e dopo essere passati in vantaggio si sono fatti beffare al primo tiro in porta dei sardi. La stessa cosa si è ripetuta dopo il gol di Lavezzi che aveva riportato gli azzurri in vantaggio. Mancavano pochi secondi e sono stati puniti dalla solita ingenuità difensiva mostrando il limite di una squadra giovane, immatura e spesso arrogante e presuntuosa, come è stata la gara di Santacroce, che ha fatto sì buone cose, ma ha perso tutto lasciandosi sfuggire prima Acquafresca e poi Jeda. Due errori pagati a caro prezzo! Resta la rabbia, tanta rabbia, per questi tre punti buttati al vento e per questo Cagliari che continua ad essere bestia nera del Napoli. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, potremmo dire che almeno quest'anno abbiamo pareggiato, a dispetto dello scorso campionato, dove gli azzurri lasciarono tutti i sei punti disponibili. Una cosa è certa, comunque, questo Napoli non sa vincere nei momenti decisivi segno che, forse, ancora non è pronto per stare lì in alto tra le grandi.
A cura di Michele Spampanato
Redazione CalcioNapoliNews.it