18 Novembre 2008 -- « Davvero il presiden¬te si è arrabbiato tanto con noi? ». Nel leggere le accuse di De Laurentiis, i giocatori del Napoli ieri mattina sono rimasti senza parole.« Era davvero così infuriato domenica sera?» , la sorpresa, però, è durata un attimo. Immediata l’autocritica. Anche da parte di coloro che erano già tornati in aeroporto per raggiungere le rispettive nazionali. Cosa rispondere al Presidente? Come tranquillizzarlo e farsi perdonare quel capitombolo di Bergamo? Ci sarebbe un solo modo per farlo: replicare sul campo come avvenne dopo quel fatidico 5- 1 dello scorso campionato ( vittoria sul Parma per 1¬0); piegare il Cagliari che tra l’altro arriverà al San Paolo supermotivato, riconquistare la stima del patron e dei tifosi con i fatti non a parole. Ed è quello che si propongono i giocatori del Napoli.
Già previsto un faccia a faccia nello spogliatoio. Cannavaro e compagni hanno, infatti, in animo di riparlarne venerdì quando saranno rientrati alla base anche i nazionali. Tante le cose da chiarire, non solo l’appunto mosso dal presidente. I giocatori vogliono cancellare il ko di domenica e convincere il presidente De Laurentiis del loro attaccamento alla maglia: la sconfitta è stata solo frutto del caso e di una giornata storta. Quale occasione migliore per smentire ogni accusa e promettere che da domenica in poi tutto ritornerà come prima? Parlarne nello spogliatoio davanti a tutti e lontano da orecchie indiscrete è la cosa migliore. Parlarne poi alla presenza di Marino e Reja ancora più proficuo.
L’intenzione dei calciatori, quindi, è proprio quella di tranquillizzare presidente e direttore generale ( di conseguenza anche il tecnico e i tifosi); ribadire attaccamento alla maglia e mettere a tacere tutte le incomprensioni; ed infine, promettere un pronto riscatto con il Cagliari cancellando in fretta il kappaò di Bergamo. « Parlarne tra di noi non può che farci bene, ogni tanto è preferibile guardarsi negli occhi e magari darsi una regolata » , ha detto qualcuno della vecchia guardia. Paradossalmente la sconfitta con l’Atalanta può risultare persino salutare se interpretata nella maniera giusta. Un bagno di umiltà non guasta. Una presa di coscienza dei doveri da assolvere, anche. E’ quello che in fondo si augurano De Laurentiis e Reja a cui non è sfuggito il calo di rendimento da parte di più di un calciatore in quel di Bergamo.
Ma la forza del Napoli è la saldezza morale del gruppo. E su quello confida Marino per rispolverare quei valori che hanno fatto dei partenopei la vera rivelazione dell’avvio di cam¬pionato. Venerdì tra le quattro mura dello spogliatoio si parlerà a cuore aperto e si stringerà un nuovo patto interno che prevede l’immediato riscatto con il Cagliari e soprattutto il rispetto del regolamento interno: massimo impegno sempre in campo e fuori, con la testa al Napoli e al suo futuro.
Rino Cesarano
C. d. S.