27 Gennaio 2003 --
La cronaca della gara
Video di gol e azioni
Un passo indietro sul piano del gioco, ma un vero e proprio salto triplo in classifica: questo, in sintesi, il responso di Napoli-Catania.
Al san Paolo è andato in scena un match equilibrato e vibrante soprattuto dal punto di vista agonistico, che ha visto a confronto due squadre che hanno impostato la gara sul piano della grinta e della determinazione.
In questo contesto, la gara, poteva solo essere risolta da un episodio ed infatti l'equilibrio è stato spezzato alla metà della ripresa da un penalty conquistato da Pasino e trasformato impeccabilmente da Dionigi.
La gara per il Napoli si è rivelata particolarmente ostica a cospetto di un avversario che ha fatto del ritmo e del pressing alto le armi per soffocare la manovra azzurra.
Infatti, soprattutto nei primi 45' minuti di gioco, gli uomini di Scoglio hanno faticato tantissimo per trovare il bandolo della matassa: la sofferenza di Marcolin e Vidigal a centrocampo e la pessima giornata di Martinez hanno impedito alla manovra azzurra di ripartire.
Il solo Bocchetti, in assoluto il migliore in campo per il Napoli è riuscito sulla sinistra ad offrire qualche sbocco alla manovra offensiva.
In tutto questo, Pasino è rimasto praticamente tagliato fuori dal gioco, mentre Stellone e Dionigi non hanno avuto nemmeno un pallone interessante.
In tutta la prima frazione di gioco, infatti, l'unico tiro in porta degli azzurri è venuto su calcio franco con una bella esecuzione di Dionigi sul quale Sansonetti si è superato in corner.
Sull'altro fronte, il Catania dopo un momento di sbandamento iniziale nel quale aveva lasciato qualche varco, ha assunto il controllo del campo, rendendosi particolarmente insidioso con i suoi palleggiatori e con le incursioni per vie centrali di Oliveira e Taldo.
Lo spavento più grosso per Mancini è giunto però su un bolide di Fini da fuori deviato dalla schiena di Baldini che è terminato da un soffio alla sinistra del portiere del Napoli.
Nel tabellino, le azioni più pericolose della prima frazione di gioco sono state siglate dagli avanti catanesi, in particolare con Taldo che ha letteralmente graziato Mancini con una fiacca conclusione che è stata neutralizzata senza difficoltà dall'estremo difensore.
Nella ripresa, il Napoli non ha mutato assetto tattico, ma ha messo più determinazione in campo e soprattutto grazie alla crescita di Vidigal è riuscito a contrastare maggiormente il palleggio dei catanesi a centrocampo.
Soprattutto, però, nella ripresa Pasino ha arretrato di qualche metro il raggio d'azione entrando più spesso nel vivo del gioco: proprio dai piedi del fantasista sono partite alcune manovre più insidiose.
In realtà per la prima parte del secondo tempo, la gara ha visto le due squadre fronteggiarsi a viso aperto con grande furia agonistica, ma senza che nessuna delle due squadre desse veramente l'impressione di spezzare l'equilibrio.
Il risultato di parità, infatti, è stato spezzato quasi all'improvviso: su un cross dalla sinistra Stellone è stato affondato in area sollevando già le proteste degli azzurri, ma quando l'arbitro ha fatto proseguire la palla è giunta a Pasino che è stato atterrato da Grieco. A quel punto Gabriele non ha potuto fare altro che assegnare il penalty.
Dionigi si è confermato implacabile dal dischetto (suo terzo centro stagionale) ed ha messo a segno la rete che vale tre punti preziosissimi.
La furiosa reazione del Catania è stata controllata dal Napoli senza correre eccessivi rischi se si eccettua una girata dal limite di Oliveira sulla quale Mancini con una prodezza ha sventato in corner.
Il Napoli è riuscito solo in un paio di circostanze ad innescare il contropiede sfiorando la rete con un bolide di Vidigal che ha sfiorato la traversa grazie anche ad una deviazione di un difensore.
Proprio il portoghese ha suscitato le vibranti proteste dei catanesi: infatti, sullo zero a zero, pochi istanti prima del rigore, Vidigal aveva toccato la palla con un braccio in maniera platealmente volontaria. A norma di regolamento andava espulso, ma l'arbitro ha sorvolato.
Più tardi un altro fallo di mani sempre di Vidigal ha suscitato una nuova reazione da parte degli ospiti che invocavano il cartellino rosso, ma Gabrieli ha nuovamente ritenuto di non procedere alla sanzione disciplinare.
Alla fine di quattro minuti di recupero, il Napoli con tanta sofferenza, ma senza correre nessun ulteriore pericolo reale è riuscito a portare a casa i tre punti che consentono il sorpasso su Bari e Cosenza e l'aggancio al Catania al quart'ultimo posto.
Alla fine il San Paolo ha intonato cori festosi e "O' surdato 'nnammurato", l'inno delle vittorie importanti: ha ragione Scoglio, il Napoli non è all'altezza dei suoi tifosi e lo spettacolo nella gara odierna è stato assicurato dagli spalti dello storico stadio napoletano.
Insomma, c'è stata una divisione dei compiti: la squadra fa punti e il pubblico dà spettacolo. Per ora può andare benissimo così.