03 Ottobre 2008 -- Enrico Preziosi ha patteggiato davanti al tribunale di Como una condanna a un anno e 11 mesi di reclusione (pena sospesa) per il reato di bancarotta fraudolenta, all'interno del processo per il fallimento del Calcio Como, società di cui Preziosi fu presidente.

Il Calcio Como fu dichiarato fallito con un ammanco di circa sei milioni di euro, cinque dei quali sono già stati risarciti. Il patteggiamento è stato chiesto prima delle arringhe difensive e ha lasciato tutti quanti sorpresi, dato che Preziosi, imprenditore del settore giocattoli e presidente del Genoa, si era sempre proclamato innocente e aveva rifiutato in ogni occasione di concordare la pena, dichiarando pubblicamente di volere il dibattimento.

Oggi invece, dopo un processo iniziato due anni fa, i suoi legali si sono avvalsi della facoltà concessa dal pacchetto sicurezza del ministro della Giustizia Alfano, che consente di concordare la pena in qualunque momento, prima che venga emessa la sentenza di primo grado. Con il consenso del pm Vittorio Nessi, che aveva chiesto per Preziosi una condanna a tre anni e mezzo di reclusione, il tribunale ha dato il via libera al patteggiamento.

Questa conclusione esclude dal risarcimento le parti civili che si erano costituite, composte principalmente dagli ex calciatori del Como. Il processo a questo punto si concluderà con un solo imputato, l'ex amministratore delegato del Como Massimo D'Alma, per il quale sono stati chiesti due anni. Il terzo imputato, l'ex presidente del Como Aleardo Dall'Oglio, aveva già patteggiato una condanna entro i limiti della condizionale. Per questa inchiesta, Preziosi era già finito, per un breve periodo, agli arresti domiciliari.