20 Settembre 2008 -- «Distrazione di primo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro». È la diagnosi del professor Mariani che, ieri a Roma, ha visitato Ezequiel Lavezzi sottoponendolo anche a risonanza magnetica. Come previsto da De Laurentiis, Marino e Reja dopo la partita di coppa Uefa l’attaccante argentino sarà costretto a fermarsi. Certamente per le prossime due partite: Udinese domani e Palermo mercoledì prossimo a Fuorigrotta. Si spera di poterlo recuperare per la successiva trasferta a Bologna (28 settembre) o per il ritorno di coppa Uefa a Lisbona con il Benfica (2 ottobre).
Da oggi il Pocho sarà sottoposto a cure fisioterapiche e riabilitative. Un’altra brutta tegola per Reja che già non era rimasto molto soddisfatto dopo il 3-2 contro i portoghesi. «Li avete massacrati, ma occorreva più malizia, più esperienza in alcuni frangenti, soprattutto sui calci piazzati. Dobbiamo essere più furbi. Non avessimo preso il 3-2, avremmo segnato anche il quarto gol. Erano cotti, invece, il secondo gol ha galvanizzato il Benfica e ci ha un po’ abbattuti. Peccato, ma sono fiducioso: andremo a Lisbona potendo contare su un gol di vantaggio che non è molto, ma non è neanche poco», ha ripetuto ieri mattina Reja parlando alla squadra. Il tecnico spera di recuperare Lavezzi soprattutto per l’incontro in Portogallo.
Intanto, c’è da preparare la sfida con l’Udinese che non ha dimenticato i cinque gol del Napoli allo stadio Friuli il 2 settembre dello scorso anno. Certamente senza Lavezzi, ovviamente neanche convocato per la partenza di stamane verso Monfalcone dove il Napoli farà la rifinitura, ma anche con tanti dubbi di formazione. Più di un azzurro è uscito acciaccato dal confronto con Suazo e soci: Contini, Vitale, Hamsik, Gargano, Maggio, soprattutto Cannavaro. Dunque, sarà fondamentale il turn over anche in vista della partita di mercoledì sera contro il Palermo. Solo oggi pomeriggio Reja avrà le idee più chiare sull’undici da mandare in campo contro l’Udinese, reduce dal successo in Germania.
Quali le perplessità? Innanzitutto, la difesa. Solo Santacroce appare certo di giocare. I tre della linea difensiva potrebbero essere Santacroce, Rinaudo e Contini. Oppure Aronica. Quest’ultimo sarà utilizzato o al posto di Contini o di Vitale se il giovanotto di Castellammare di Stabia dovesse avere un turno di riposo. A centrocampo Mannini e Montervino sono pronti a rilevare Maggio se non dovesse farcela. Per Mannini sarebbe il ritorno in squadra dopo l’infortunio subìto nel ritiro in Austria e dopo la ricaduta durante la fase di recupero. Appare certa la presenza di Blasi e di Pazienza, dubbio tra Gargano e Hamsik. L’escluso andrà in panchina, dove non siederà come secondo portiere Navarro, utilizzato in coppa Uefa, ma Gianello. «Normale alternanza tra i portieri», la spiegazione del club: Navarro non è tra i convocati.
In attacco, assente Lavezzi, appare quasi certo l’impiego di Zalayeta dal primo minuto. Denis o Pià al suo fianco con Russotto in panchina. «Sono pronto per giocare a Udine. Mi dispiace per il Pocho: è un giocatore molto importante per noi. Dovesse toccare a me cercherei di non farlo rimpiangere», ha detto Pià parlando ai microfoni di radio Marte. «La voglia di giocare è enorme, non pretendo nulla, ma sono prontissimo per Udine se Reja vorrà. Se dovessi segnare un gol come esulterei? Non lo so, l'importante sarebbe segnarlo, poi improvviserei. Sarà una gara che loro dovranno fare perché giocano in casa, noi proveremo ad aspettare il momento giusto per colpirli. L'intesa con Denis c’è. Mi trovo bene con tutti, il Napoli ha tanti attaccanti bravi e forti. A Udine potrei affrontare Domizzi: non ho avuto l'opportunità di sentirlo, è stato un ragazzo che ha dato tanto al Napoli. Ora mi sento più maturo. Grazie a mia moglie e ai miei bambini sono più sereno. Va tutto bene. A questa stagione chiedo di non avere infortuni come nel passato e di giocare il più possibile, anche se non è facile perchè il Napoli ha tanti bravi attaccanti. Accetto tutte le scelte di Reja, cosa che in passato forse non facevo volentieri».
A cura di Vittorio Raio