05 Settembre 2008 -- E’ turbato; da quando il Viminale ha deciso il pugno duro generalizzando e coinvolgendo tutta la tifoseria del Napoli. A Reja, poi, non è piaciuto il blocco della prevendita per la gara con la Fiorentina e soprattutto l’ipotesi paventata da una parte dei media che la prossima gara al San Paolo si possa giocare a porte chiuse. Allena da quattro anni e mezzo a Napoli, è l’allenatore durato di più su quella panchina e Reja sa bene che si tratta di uno sparuto gruppo di balordi.
Così ieri mattina confidandosi con alcuni cronisti incrociati al centro di Castelvolturno si è lasciato andare ad un sfogo. Lo sfogo di un friulano autentico che ha fatto del calcio la sua ragione di vita: « Se decidono di squalificare il San Paolo con la Fiorentina, lascio. Giuro che chiudo con il calcio » . Pausa. Meraviglia di chi l’ascolta. Ma Reja insiste: « Ormai sono anni che lavoro in questo ambiente. Ho fatto il calciatore e l’allenatore. Ne ho viste di tutti i colori. Ma stavolta se prendono una decisione simile, saluto tutti e tolgo il disturbo » .
Non è un intervista. A taccuini chiusi, l’uomo Reja confessa il suo disappunto:« Non ci sono gli estremi per penalizzare fino a questo punto una società che è solo vittima di pochi teppisti. E poi il Napoli si è prodigato tanto anche alla vigilia di quella gara. Anzi, è già un bel pò che sono state prese le distanze » . Poi anche lui conviene che allo stadio non è successo alcunché di violento e che forse sarebbe meglio prendere provvedimenti seri con i violenti e non coinvolgere la massa che chiede solo di divertirsi con le giocate di Lavezzi e soci.
r.c.