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"Non mi faccio intimidire"
Il patron De Laurentiis stigmatizza gli episodi di domenica.

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03 Settembre 2008 -- Oggi pomeriggio, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, attraverso il sito ufficiale della società ha parlato degli episodi di domenica ed in particolare delle ipotesi avanzate del coinvolgimento della camorra per intimorire e tenere sotto scacco la società avanzate dal questore e dal prefetto, nonchè da vari organi di stampa: "Io ho comprato il Napoli per amore e non mi farò intimidire da un gruppo di facinorosi". Questo è quanto è possibile leggere dalla nota della società azzurra.

Il patron ha poi proseguito: "La mia Società ha applicato alla lettera le norme sul biglietto nominativo e si è avvalsa dell'operato delle Forze dell'Ordine rispettando tutte le procedure previste dalla legge. Napoli è una città piena di galantuomini che non ha alcuna attinenza con un numero limitato di facinorosi. Non può essere penalizzata un'intera città e tutta la tifoseria sana. Ho voluto il Napoli per amore. Quando decisi di comprarlo rinunciai a produrre un film ad Hollywood da cento milioni di dollari. Scelsi di essere il Presidente azzurro durante una mia vacanza di 10 giorni a Capri. Il mio progetto è quello di avviare una attività sportiva sana ed entusiasmante che possa conciliare lo sport con lo spettacolo e la passione ed il calore di questa splendida città. E non sarà certo un gruppo di facinorosi a poter allentare l'amore che mi ha completamente pervaso per il Napoli".

E' toccato poi al direttore Pier Paolo Marino commentare la vicenda ed in particolare la possibilità che si sta paventando da più parti di una possibile chiusura dello stadio San Paolo: "Chiudere il San Paolo sarebbe una sconfitta per tutti - ha detto il dg del Napoli - Siamo addolorati per quello che è accaduto e si può ben capire quale sia il nostro stato d'animo per episodi verso i quali il Napoli è totalmente scevro di responsabilità. Gli incidenti sono avvenuti alla stazione e non allo stadio. Penso che non ci sia esempio migliore di questo per capire che non si può punire il Calcio Napoli che rappresenta la parte lesa. Penalizzare il San Paolo farebbe vincere i facinorosi sulla stragrande tifoseria napoletana che è ferita nell'orgoglio e che è anch'essa parte lesa in questa vicenda".