22 Gennaio 2003 -- Le indiscrezioni sono così tante che si può quasi parlare di notizia ufficiale: dopo due settimane di febbrili 'tira e molla' Roberto Stellone sta per firmare il contratto con il Palermo.
In realtà la cessione del capitano azzurro era stata già formalizzata pochi giorni dopo l'apertura del calciomercato: tra Napoli e Palermo era stato trovato subito un accordo che prevedeva il passaggio dell'attaccante in Sicilia in cambio del cartellino di Marasco, della comproprietà di Mascara e di un conguaglio di 2milioni e mezzo di euro.
Quella che doveva essere una trattativa-lampo, ha però trovato un ostacolo che l'ha trasformata in una estenuante vicenda che ha rischiato di creare tensioni: Stellone, infatti, aveva chiesto un ingaggio che il Palermo ha ritenuto inaccettabile e l'affare ha subito una brusca frenata.
Intanto, però, Stellone ha continuato a fare il suo dovere con la maglia del Napoli, sfoderando due ottime prestazioni a Terni e con il Messina, partita nella quale ha anche realizzato il gol della vittoria.
Questo, però, non è bastato alla dirigenza azzurra fermamente intenzionata a concludere l'operazione: le trattative tra il procuratore di Stellone e il ds del Palermo Foschi, tra ultimatum e contatti sono proseguite fino a trovare - secondo i bene informati - un accordo sancito nella giornata di oggi a Roma.
Stellone, insomma, firma per il Palermo ed il Napoli continuerà a ricordare il suo capitano per il gol-scacciacrisi di domenica scorsa con il Messina.
Dal canto suo, Franco Scoglio pur rinnovando gli apprezzamenti per l'attaccante ha ribadito che anche senza Stellone il Napoli avrà una squadra forte per risalire immediatamente la china: "Il valore di Stellone è indiscutibile - ha dichiarato il professore - e' un giocatore di valore assoluto. Se resta sono contento, con Dionigi e Pasino forma un grandissimo attacco, di grande qualità. Dovesse andare via sarà una sua scelta, nessuno lo avrà costretto, ma comunque non e' la fine del mondo, da parte nostra faremo un'altra buona squadra".
"Nel calcio di oggi - ha aggiunto il tecnico - non esistono giocatori e nemmeno allenatori intoccabili. Solo due lo erano, Maradona e Van Basten".
Certo, Stellone non è insostituibile, ma il suo ricordo a Napoli (società che accettò quattro anni fa, rinunciando la serie A a Verona) durerà a lungo.