26 Agosto 2008 -- MILANO, 26 agosto - «L'assemblea generale straordinaria di Lega calcio ha respinto all'unanimità le offerte per i diritti radiofonici e televisivi del calcio, che sono quindi rimasti invenduti». Lo ha annunciato l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani al termine dell'assemblea.
«Ci dispiace molto che i campionati di serie A e B partano senza la possibilità di vederli per chi non ha la pay tv, ma ci siamo trovati davanti a offerte che non potevano essere accettate», ha aggiunto Galliani. Il vicepresidente e ad rossonero ha presieduto l'assemblea su proposta del vicepresidente di Lega per la B, Gianfranco Andreoletti, in assenza del presidente Antonio Matarrese, del suo vice vicario Rosella Sensi (Roma) e del vice presidente per la A Massimo Cellino (Cagliari). Andreoletti ha poi reso noto che non sono stati venduti neanche i diritti del campionato cadetto, ma i club, anzichè venderli individualmente come era possibile, «hanno deciso di dare mandato all'advisor trattarli a livello collettivo e cercare un accordo entro le ore 19 di domani». «Crediamo - ha precisato Andreoletti - che si possa trovare un accordo più vantaggioso con una delle due emittenti interessate ai diritti per il satellitare, e per lo stesso motivo abbiamo rigettato anche l'offerta con l'emittente interessata per la piattaforma digitale». Niente più calcio in chiaro in tv, dunque: sabato e domenica per vedere i gol bisognerà sintonizzarsi solo su una tv a pagamento (Sky sul satellite, Mediaset o La7 sul digitale terrestre).
LA RAI: «NON DIPENDE DA NOI» - La Rai «ritiene di aver compiuto un significativo sforzo per assicurare ai propri utenti le immagini televisive e le radiocronache e che pertanto non può in alcun modo essere attribuito a Rai la eventuale decisione della Lega di oscurare il calcio al di fuori di quanto previsto dall'esercizio del diritto di cronaca». È il passaggio centrale della nota con la quale Viale Mazzini prende posizione dopo il no della Lega Calcio all'assegnazione dei diritti radio e tv dei campionati di serie A e B. «La Rai - spiega la nota di Viale Mazzini - non ha ancora avuto ufficialmente dalla Lega alcuna comunicazione circa la mancata assegnazione dei diritti radiotelevisivi relativi al calcio in chiaro». In ogni caso, la tv pubblica ricorda che «dopo l'invito ad offrire pubblicato dalla Lega con scadenza 6 agosto e andato deserto, la Rai ha partecipato alla trattativa privata formulando le offerte per tutti i pacchetti per i quali aveva mostrato interesse così come configurati dalla stessa LNP: diritti televisivi e radiofonici per la serie A, B e Tim Cup, oltre alla Supercoppa già assegnata e trasmessa dalla Rai. Tali offerte sono state formulate entro il termine, stabilito dalle linee guida approvate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, del 21 agosto». L'offerta Rai, «complessivamente di 30,6 milioni di euro - sottolinea ancora Viale Mazzini - è risultata di gran lunga la più elevata superando di circa tre volte quella delle altre emittenti televisive. Sulla base di questi evidenti presupposti la Rai, in quanto migliore offerente ed anche sulla base dell'oggettivo valore dei diritti in chiaro evidenziato dall'esito della gara, ritiene di aver compiuto un significativo sforzo per assicurare ai propri utenti le immagini televisive e le radiocronache e che pertanto non può in alcun modo essere attribuito a Rai la eventuale decisione della Lega di oscurare il calcio al di fuori di quanto previsto dall'esercizio del diritto di cronaca».