24 Agosto 2008 -- Uno con la medaglia d’oro al collo, l’altro no. Una situazione curiosa per i due argentini del Napoli. Ezequiel Lavezzi è salito sul podio con diciassette compagni ed è stato premiato dal presidente della Fifa Joseph Blatter. Nicolas Navarro è rimasto a bordocampo durante la cerimonia, accanto al ct Sergio Batista, entrando sulla scena soltanto in occasione della foto ricordo. Il portiere, ragazzo sensibile, ha voluto che sul podio salisse, sorretto dai compagni, il collega Ustari, che ha chiuso i Giochi con due partite d’anticipo a causa di un grave infortunio al ginocchio. Navarro, riserva a casa, è stato convocato dopo la partita con l’Olanda e ha collezionato due panchine. Non gli sembrava giusto rubare la scena a Ustari, portiere del Getafe e vice del titolare Romero.
Navarro era felice quanto Messi e gli altri compagni: è uscito dal campo avvolto nella bandiera dell’Argentina. Sorrisi e nessuna dichiarazione. «Parlano gli altri oggi». Quelli che hanno giocato da quando è cominciata questa grande avventura. Anche Lavezzi nel giorno della finale è partito dalla panchina. Il Pocho è stato mandato in campo al 92’ per sostituire Messi e guadagnare secondi preziosi sull’1-0. Ha giocato 3’24’’. «Ma non è stato un problema, ci mancherebbe. Quando l’allenatore mi ha fatto un cenno per andare in campo, sono stato contento. Faccio parte di un gruppo, l’ho detto anche prima di vincere la medaglia d’oro, e rispetto le scelte. Sono felice perché questo è un grande giorno per il nostro calcio e il nostro Paese: la gente attendeva il trionfo», ha detto l’attaccante del Napoli.
Le sue Olimpiadi sono state positive. Ha giocato 250 minuti e ha segnato due gol, come Di Maria, Messi e Aguero, le tre stelle della Seleccion olimpica, i tre giocatori che hanno spinto l’Argentina sul gradino più alto del podio. «La sensazione che dà la medaglia d’oro è esaltante: sono fortunato a viverla. La mia carriera è appena cominciata e ho già un titolo olimpico. Non posso che essere felice e dividere la gioia con i compagni e Maradona: Diego è stato grande, ci ha fatto i complimenti, era contento di averci visto vincere».
E adesso il Napoli. Lavezzi ha lasciato ieri sera Pechino dopo una breve festa organizzata dal presidente federale Julio Grondona nel ristorante dell’Hotel Park Plaza. «E adesso il Napoli, sì. Voglio vincere con la mia squadra. È l’obiettivo della società e della città che da un anno mi segue con tanto calore: non smetterò mai di ringraziare i napoletani», ha detto l’attaccante argentino, che tornato a Napoli deciderà quale tatuaggio fare (sarà il diciannovesimo) per l’oro. «È una promessa che ho fatto prima delle Olimpiadi e le promesse si mantengono», ha spiegato con un sorriso mentre Messi gli faceva i complimenti per quanto ha fatto alle Olimpiadi. «Una grande esperienza, ma ora dovrò guardare avanti e concentrarmi sulla stagione che sta per cominciare». Lavezzi è pronto a dividersi tra l’Argentina e il Napoli. «Stanco per le Olimpiadi? Sono pronto a ricominciare con il Napoli». Altre vittorie: non vede l’ora.
Francesco de Luca (ilMattino.it)