10 Agosto 2008 -- Ora di corsa. Di corsa verso l’Uefa che da sorpresa, premio, medaglia da mettere sulla maglia azzurra diventa obiettivo serio della squadra. Serio e anche possibile. Così la pensa Reja.
«Ci teniamo da matti. In attesa del campionato puntiamo sull’Europa. L’Uefa impreziosisce la nostra stagione». Sei giorni al primo match con il Villzania. Come ci arrivano gli azzurri? «Tutti, più o meno, ora hanno nelle gambe la partita intera. Questa certezza doveva darmi l’amichevole con il Frosinone e questo mi ha dato». Già, perché in quanto ad altro, in quanto a geometrie ad esempio, non è che sia andata proprio bene... «Però me l’aspettavo.
Perché? Perché il Frosinone, che vedo in corsa per la promozione in serie A, oltre ad essere una gran bella squadra aveva anche più motivazioni. Ci teneva a far bella figura». Vuol dire che il Napoli non aveva tanta voglia. Che ha preso quell'impegno con fastidio? «Macché. L’abbiamo cercato apposta un avversario tosto. Ma è pure normale che avendo in testa obiettivi più importanti la squadra si sia risparmiata un po’». In verità è sembrato che il Napoli abbia subito soprattutto perché il Frosinone è stato più brillante. «Vero. Stavolta a noi è mancata la brillantezza delle ultime partite. Però abbiamo vinto».
Che vuol dire? «Che mi tengo stretta la vittoria. Non è vero che non serve a nulla. Frosinone mi ha detto che il Napoli anche nei momenti di difficoltà sa tenere testa agli avversari e che può sempre contare sui colpi di qualcuno per vincere le gare». Insomma, Napoli che sa essere anche cinico. «Stavolta è andata così. Ma il cinismo non è una nostra qualità. Per vincere cerchiamo e cercheremo manovra, possesso del pallone, rapidità».
Fin qui tutto bene. Però ci saranno pure delle preoccupazioni. Vogliamo parlare di
Denis rimasto ancora a secco? C’è qualcosa che non va? «Non penso proprio. Credo che accusi la fatica per aver chiuso una stagione in Argentina e per averne cominciata immediatamente un’altra qui da noi. Forse lui ha veramente bisogno di riposo. Ma d’una cosa sono certo: appena comincerà a fare gol non si fermerà più». Insomma, deve sbloccarsi e basta. «Proprio così. E aspetto che si sblocchi in Albania. Per lui e per il Napoli». Altri pensieri? «Sì: la rosa con pochi cambi». Sta dicendo a Marino di comprare ancora? «No, mi riferisco alle assenze e agli infortuni. Preoccupazioni legate all’emergenza». A proposito di assenti, ha visto il Pocho nell'esordio di Shanghai? «Un po’ l’ho seguito, sì». Contro la Costa d'Avorio ha fatto come il Napoli contro il Frosinone: s’è risparmiato molto. «Meglio così. Lasciamolo risparmiarsi. Lo avremo più fresco quando tornerà da noi».
Da IL MATTINO
Articolo di Francesco MAROLDA