19 Gennaio 2003 -- Al termine di quattro interminabili minuti di recupero, il triplice fischio finale di Paparesta ha ufficializzato il ritorno alla vittoria del Napoli dopo due mesi e mezzo di campionato e - soprattutto - viene sfatato il tabù del san Paolo dopo ben otto mesi.
Il boato ed i cori del San Paolo, i festeggiamenti dei giocatori in campo, il volto sorridente di Scoglio: questi i segnali che - forse più degli stessi importantissimi tre punti - danno il senso dell'importanza della gara odierna.
Dopo il rinnovato ottimismo emerso in settimana grazie agli interventi societari sul calciomercato, il responso del campo era divenuto cruciale per invertire la tendenza di un campionato fin qui disastroso e sul prato del San Paolo Scoglio ed i suoi uomini hanno risposto all'appello.
Dal punto di vista tecnico c'è da dire che proprio i tre esordienti in campo hanno fatto subito notare la differenza.
Scoglio a sorpresa ha schierato un assetto spiccatamente offensivo: Floro Flores, nel ruolo di esterno sinistro e Pasino ad ispirare la coppia d'attacco e Dionigi e Stellone.
In realtà, nonostante lo schieramento il Napoli non è andato all'arrembaggio, ma ha tenuto un atteggiamento equilibrato, affindandosi ad un reparto arretrato sapientemente guidato da Maurizio D'Angelo che ha confezionato un esordio da applausi ed alla sagacia tattica di Marcolin che ha mantenuto sempre corta la squadra.
Il Napoli ha dunque aspettato il Messina cercando di ripartire in velocità grazie soprattutto alle ispirazioni di Pasino, al movimento di Dionigi e Stellone accompagnato dalle percussioni di Bocchetti sulla sinistra e di Martinez (anch'egli un ottimo esordio).
Con questo assetto nei primi minuti il Napoli ha confezionato una serie di pregevoli azioni culminate al 17' con il gol partita realizzato da Roberto Stellone: un lancio smarcante di Pasino per Bocchetti che si è fatto trovare libero sulla sinistra ed ha piazzato al centro un cross bellissimo sul quale il capitano del Napoli ha insaccato con un prepotente colpo di testa.
Per quanto riguarda Stellone c'è da sottolineare che il centravanti ha sfoderato una prestazione che merita una menzione a parte: autore del gol-vittoria, vero gladiatore e combattente dal primo all'ultimo minuto, se questa dovesse davvero essere la sua ultima gara in azzurro, essa lascerà sicuramente un ricordo indelebile.
Sbloccato il risultato il Napoli ha confezionato altre belle azioni, sfiorando il raddoppio in almeno un altro paio di circostanze, la più clamorosa delle quali è stata confezionata ancora da Pasino per Floro Flores che da pochi passi ha sciupato malamente sparando addosso a Mannitta.
Sul fronte opposto il Messina, nonostante una discreta capacità di circolazione della palla si è reso raramente pericoloso: nel tabellino si segnalano solo due buone palle calciate malamente da Iannuzzi sulle quali Mancini ha avuto più spavento che difficoltà nel neutralizzare il pericolo.
Nella ripresa Scoglio ha tolto Floro Flores (prestazione poco appariscente, ma non negativa) ed ha inserito Cristiano per meglio proteggere la zona centrale del campo, dove l'ottimo Marcolin rischiava di subire il ritmo dei siciliani.
Nella prima parte del secondo tempo, comunque, gli azzurri sono riusciti a mantenere abbastanza lontani dalla propria area di rigore gli avversari, sfruttando soprattutto la corsa e la maggiore libertà d'azione del colombiano Martinez e le residue energie di Rubens Pasino.
Negli ultimi venti minuti di gioco, il Napoli ha cominciato a soffrire sia per il calo fisico di alcuni uomini (Pasino su tutti), sia per l'ansia derivante dalla inevitabile 'paura di vincere'.
Il Messina ha preso il sopravvento, ma la pressione dei siciliani alla fine si è rivelata sterile e Mancini non è stato chiamato a nessuna grande parata.
Gli ultimi minuti vissuti in apnea hanno dimostrato però come uno dei punti di forza del 'nuovo' Napoli di Scoglio sia la solidità difensiva, in cui hanno sfoderato una prestazione di alta concentrazione e qualità anche Troise e Baldini.
Alla fine, comunque, il Napoli ha portato a casa tre punti importantissimi: morale ritrovato, il pubblico riconquistato, le prime evidenti tracce di un'idea di gioco, la conferma della bontà dei nuovi acquisti.
La situazione di classifica resta difficile ma diventa meno drammatica (guadagnati tre punti su Venezia e Genoa e due su Bari e Verona), ma la gara odierna può essere davvero la gara della svolta. Lunedi prossimo col Catania serve l'immediata conferma