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17 Luglio 2008 -- « Napoli è un sogno che si avvera». Andrea Russotto si esprime con la timidezza propria del ventenne che sa di aver fatto il colpo della vita, ma sprizza il naturale entusiasmo del bambino che apre il regalo e trova il giocattolo preferito. Per Russotto, Napoli e il Napoli sono molto più di un giocattolo. « La maglia azzurra, il San Paolo, il calore dei tifosi partenopei, finora erano emozioni che avevano trovato posto solo nella mia immaginazione, ma adesso so che presto diventeranno realtà. E io non sto più nella pelle» . Un filo di voce, il timore di pronunciare qualche parola di troppo: dentro, però, l'ala che ruba alcuni minuti all'allenamento a Coverciano per parlare del Napoli è un vulcano in eruzione. Di felicità pura. « Felice? Di più. Sono al settimo cielo. La trattativa col Napoli andava avanti ormai da tempo e io tutti i giorni aspettavo una telefonata che mi ufficializzasse il trasferimento. Quando questa telefonata l'ho finalmente ricevuta, non ho capito più niente dalla gioia. Ho pensato specialmente ad una cosa e la ripeto, perché spiega meglio benissimo il mio stato d'animo: Napoli era un sogno e il sogno si è avverato» .
Russotto si presenterà alla corte di De Laurentiis e agli ordini di Reja in punta di piedi. E con tutta la buona volontà di questo mondo si metterà a disposizione del tecnico una volta conclusa l'avventura a Pechino con l'Olimpica. « Quel momento è piuttosto lontano, perché nelle prossime settimane tutte le mie energie psico-fisiche saranno assorbite dai Giochi, ma quando arriverà mi dedicherò completamente alla causa del Napoli. Con una speranza: riuscire a dare il mio contributo alle fortune del Napoli. Fare qualche presenza per lasciare un segno concreto » . Dice proprio così: qualche presenza. Andrea è di una modestia imbarazzante. « Esprimo quello che penso, ci mancherebbe. Il Napoli è una grande squadra ricca di campioni, viene da un ottimo campionato e ha fatto acquisti importanti: più di dare una mano non posso chiedere».
Non almeno ora, però una volta in campo non gli ci vorrà molto a dimostrare quello che vale: questo evita di dirlo e non c'erano dubbi. «Sarò ovviamente a completa disposizione del tecnico Reja, che non conosco, ma per l'inserimento nel gruppo non ci saranno problemi e per quello potrò contare anche sull'aiuto di Santacroce, con il quale ho giocato nella Under 21, e di Pià e Amodio con cui ho condiviso sei mesi di campionato al Treviso » . Intanto, il Napoli se lo farà raccontare. Poi, lo vivrà dall'interno per partecipare alla realizzazione di un progetto importante. «L'obiettivo del Napoli - ha concluso - per come hanno operato i dirigenti sul mercato, per le ambizioni della società, per i risultati ottenuti lo scorso anno, secondo me è l'Europa. Sì, obiettivo Europa suona bene » . Sempre col solito filo di voce. Non sia mai.
F. Gensini/atc