Via libera al secondo extracomunitario A breve il Consiglio Federale dovrebbe dare il via libera ad una decisione che cambierà radicalmente anche il mercato delle squadre italiane.
03 Luglio 2008 -- Con la ratifica del Consiglio Federale sulla questione extracomunitari, il calcio italiano ha l'opportunità di colmare il divario che lo separa dal resto d'Europa. Sarà infatti possibile tesserare un secondo giocatore extra UE proveniente da un torneo estero. Per capirci, ecco come funziona nei principali campionati del Vecchio Continente.
In Spagna un club non può avere più di 3 extracomunitari, mentre in Francia il numero sale a 4. In base a un accordo con le 77 nazioni di Africa, Carabi e Pacifico che hanno sottoscritto la convenzione di Cotonou, i calciatori della Liga e della Ligue 1 provenienti da questi paesi sono assimilabili ai comunitari.
In Inghilterra il discorso è esclusivamente legato al Foreign Office. Il dipartimento dell'immigrazione ha pieni poteri decisionali in base alle presenze in nazionale e all'importanza dei vari giocatori. Regola che non vale per i calciatori delle nazioni Commonwealth, assimilabili agli inglesi.
In Germania non c'è alcun limite eccezion fatta per una regola che impone di avere in rosa almeno 8 giocatori cresciuti nei vivai di squadre tedesche, indipendentemente dalla nazionalità.
Insomma, una vera e propria svolta per i nostri club, già penalizzati rispetto ai concorrenti stranieri alla voce fiscalità. L'extracomunitario in più può cambiare le prospettive di mercato, non solo delle grandi società, ma anche di quelle medio-piccole che proprio in questi giorni stanno costruendo le rose per la prossima stagione.
Un esempio su tutti: il Milan può continuare a sognare Adebayor, ma ha la possibilità di tornare a inseguire Alex Silva, difensore brasiliano dalle indiscutibili qualità, pista abbandonata proprio per via delle restrizioni sugli extracomunitari.
Andrea Consonni / Eurosport
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