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12 Giugno 2008 -- «Penso che i tifosi possano ritenersi già abbastanza soddisfatti. Rinaudo e Maggio sono due bei colpi della prima fase di mercato. Arriverà un attaccante da almeno quindici gol e un esterno sinistro. Marino, ancora una volta, sta facendo splendide cose». Aurelio De Laurentiis è giustamente orgoglioso del suo Napoli. Dentro e fuori del campo. Di come sta crescendo il progetto, di come si stanno gettando le basi per un futuro sempre più roseo. Aveva programmato due cicli: cinque più cinque anni. Dopo soli quattro campionati, il Napoli ha già un piede in Europa e ha un bilancio che può essere portato ad esempio. Ovvero una sana gestione alla base della risalita: un semplice progetto ad agosto 2004, una realtà che si consolida giorno dopo giorno in serie A e che si proietta verso mete europee e mondiali. In campo con i suoi campioni che crescono; fuori, con un marchio che affascina sempre di più chi opera nel mondo del marketing e del merchandising. Maggio. Lei lo aveva chiesto da tempo a Marino. «Ritengo che sia un grande colpo. Ottime le sue referenze, come uomo e come professionista. È nostra intenzione avere sulle fasce calciatori duttili, disponibili al sacrificio. L’obiettivo è di avere nel giro di qualche anno un Napoli composto da calciatori volitivi, modello Manchester United».
Oltre 25 milioni già spesi se ai 2 e mezzo per la seconda metà del cartellino di Blasi, ai 6 per Rinaudo e agli 8 per Maggio, includiamo i 9 per Denis. «Parlo solo di affari conclusi. Sono nuovo del mondo del calcio, sono ancora in fase di apprendistato, ma ho imparato che è follia parlare anche di semplici desideri». Comunque, il suo è già un investimento cospicuo considerando che siamo solo alla prima fase del calciomercato. «Giusto, ma noi faremo di tutto per varare un organico competitivo, fatto anche di 25-27 calciatori per permettere a Reja di avere ampie scelte (Intertoto, possibile coppa Uefa, coppa Italia, campionato) e per evitare di dover andare incontro ad una terza fase di mercato. Marino mi ha insegnato che a gennaio si aprono di più i cordoni della borsa. Mi piacerebbe non essere costretto ad intervenire a gennaio per un’emergenza». I napoletani sognano un Napoli... «... bisogna puntare innanzitutto a che il Napoli sia un gruppo disponibile al sacrificio, che migliori il rendimento contro le cosiddette piccole, che abbia un trend più costante. Potrà sembrare strano, ma uno dei momenti che ricordo di più dello scorso torneo sono i due gol di Calaiò a Livorno. Furono importantissimi. Spero di vedere una squadra che sappia sempre rispettare le scelte del tecnico, che si batta all’insegna del tutti per uno e uno per tutti». Maggio renderà ancora più funzionale e insidioso il 3-5-2. «Mi hanno detto che è una belva sulla fascia destra. Così potremo spostare Mannini a sinistra. Si alterneranno nella fase difensiva e in quella offensiva. Saranno due perfetti uomini di fascia». Per Mannini bisogna attendere che la Wada faccia conoscere le motivazioni sulla richiesta di due anni di squalifica. «Fiduciosi, aspettiamo. Ovviamente, in caso negativo per Mannini, andremmo a ridiscutere con il Brescia».
Verrà qualche giorno in ritiro in Austria? «Sono in partenza per il Qatar e il Brasile, ma sarò presente in Serbia o in Grecia per l’Intertoto. Vogliamo andare in Uefa. Sarebbe fantastico dopo solo un anno di A». Dalle sue parole sembra quasi come se il calcio, ora, la affascini più del cinema. «È il Napoli che ha stravolto piacevolmente la mia vita coinvolgendo anche la mia famiglia. Ed io sono felice, tanto felice».
V. Raio
Il Mattino