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Azzurri da Champions con un big in attacco
De Laurentiis ha confermato un budget di 30 milioni Il dg Marino cerca un vice Gargano. Piace Russotto. E per Iaquinta o Di Natale si potrebbe fare una “follia”

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31 Maggio 2008 -- C’era sempre Pierpaolo Marino (al fianco di Italo Allodi) quando il Napoli nel 1986 diede l’assalto allo strapotere dei club del Nord aggiudicandosi il primo scudetto della sua storia. Le fece grazie a Maradona ma anche alla costruzione di un gruppo formato nel tempo con i vari Bagni, Ferrara, De Napoli, Giordano, Carnevale, nonchè con l’inserimento di un semisconosciuto pescato in B, Francesco Romano.

La sfida - Altri tempi, altro calcio. Oggi, a distanza di ventidue anni, c’è di nuovo Pierpaolo Marino alla costruzione tecnica di una squadra che ha appena gettato le fondamenta del suo intrigante progetto. Impossibile per il momento dichiarare “guerra” ad Inter, Juve, Roma, Milan. Il Napoli non ha ancora abbastanza supporto alle spalle per lanciare il guanto di sfida alle grandi del campionato. L’ha fatto sul campo potendo contare sull’effetto sorpresa e sull’entusiasmo dei propri giovani. Ed al San Paolo, tranne la Roma, sono cadute tutte. Ora, invece, De Laurentiis e Marino aspettano che cresca il fatturato del club per aumentare nel giro di qualche anno il monte ingaggi complessivo e consentirsi così qualche pezzo da novanta. Nel frattempo non resta che industriarsi ed arrivare prima degli altri su determinati giocatori, come accaduto per Rinaudo del Palermo, atteso a metà settimana per la presentazione ufficiale. Il sogno di Marino resta quello di assortire il parco attaccanti dal momento che Sosa è tornato in Argentina, Calaiò è sul piede di partenza, e Zalayeta che riprenderà a correre a luglio non sarà disponibile prima di ottobre. Resta Iaquinta, il sogno nel cassetto anche se per la Juve sarebbe incedibile. E poi seguono a ruota altri elementi, alcuni giovani (Acqua¬fresca, Bernacci), altri capaci di fungere da vice-Lavezzi ( Mauro Esposito o l’uruguagio Fornaroli, quest’ultimo atteso in Italia la prossima settimana per la pratica del doppio passaporto), altri, infine, idonei per il ruolo di esterno di centrocampo (Antonini, Cech).


Prime operazioni- Colpi ad effetto il Napoli non ne riserverà. Lascerà al campo il responso. Di sicuro, il telaio è già valido e va solo rinforzato in alcuni punti. La strategia di De Laurentiis e Marino sarà ancora quella di procedere per gradi, un passo per volta. Il riscatto di Blasi ed il rinnovo della comproprietà di Zalayeta fanno parte di quelle operazioni cosiddette “ intelligenti”: due giocatori collaudati ed entro il limite del tetto ingaggi prestabilito. L’acquisto di Rinaudo, invece, va ad integrare sul piano dei muscoli e dei centimetri un reparto che perderà sicuramente pezzi per strada (Domizzi, Cupi, Grava, forse Savini). I prossimi colpi riguarderanno il centrocampo laddove manca un centrale che possa rimpiazzare Gargano, tra i migliori in Norvegia- Uruguay, ed un esterno sinistro (o destro) che sappia interpretare con la stessa disinvoltura le due fasi di gioco.

Lo strappo- De Laurentiis ha messo a disposizione di Marino più o meno la stessa cifra investita l’estate scorsa (circa trenta milioni di euro). Uno strappo sull’ingaggio verrebbe fatto solo per uno come Iaquinta (o Di Natale, altro pupillo del dg). Due nazionali. Ed anche per un nuovo extracomunitario bisognerà attendere le sorti di Pià e Maldonado. Ieri da Verona, sponda Chievo, riparlavano di un interessamento del Napoli per Obinna: scambio con Dalla Bona o Pià. Ma l’ultima voce era ancora più allettante: Marino come vice Lavezzi sarebbe tornato alla carica per Russotto del Treviso. Visti i rapporti tra le due società, nulla è da escludere.
R. Cesarano
C.d.S.