Società più forte e più ricca in uno stadio bello e sicuro Il Napoli saluta domenica i suoi tifosi in grande stile. Arriva il Milan e al San Paolo si prevede il tutto esaurito.
05 Maggio 2008 -- Nel primo anno di serie A si è registrata un'altissima media spettatori: 42.000 a partita, l'affluenza ai botteghini è stata rilevante non solo quando gli azzurri hanno sfidato le big (senza dimenticare la gara a porte chiuse con il Genoa). Come De Laurentiis aveva potuto constatare già nel primo anno di presidenza, il legame tra la città e la tifoseria sana, non quella violenta che è tornata a rivedersi ieri, e la squadra è fortissimo. La gente è uno straordinario supporto. Passionale ed economico. Vent'anni fa, quando aveva Maradona e gli 80mila ad ogni partita, il Napoli era un fenomeno: la sua forza erano i campioni e i tifosi. Poi le regole del gioco sono cambiate: la vendita di biglietti e abbonamenti ha avuto una incidenza sempre più lieve sul fatturato e rilevanti sono diventati altri introiti, come sponsor e diritti tv. E il Napoli, pur essendo quotato, ha dovuto segnare il passo. Ma è recentemente emerso in Europa un dato che può rallegrare De Laurentiis. Secondo lo studio annuale della Deloitte sui bilanci delle grandi società del Vecchio Continente, la vendita di biglietti e abbonamenti ha fatto lievitare gli introiti di alcuni club, in particolare inglesi, diventati i padroni, come i risultati di Champions testimoniano, e ora rappresentano il 50 per cento degli introiti. Questo perché gli stadi di Londra o Manchester sono sempre più sicuri e confortevoli. È difficile pensare che in Italia, non solo a Napoli, si possano costruire in tempi brevi impianti avveniristici come l'Emirates Stadium, dove gioca l'Arsenal. La mancata assegnazione degli Europei 2012 all'Italia ha fatto svanire l'ipotesi di un nuovo stadio nella zona nord di Napoli. L'attenzione va puntata sulla ristrutturazione del San Paolo: non è più rinviabile un piano per renderlo più sicuro e confortevole. La passione dei tifosi sani è grande e va sostenuta perché, come lo studio della Deloitte conferma, gli stadi rendono i club più ricchi e più forti.
F. De Luca
Fonte: Il Mattino
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