01 Maggio 2008 -- Appena arrivato in Italia, era il 29 di gennaio e non aveva neppure messo piede fuori dell’aeroporto di Malpensa, Nicolas Navarro rassicurò Reja e gli lanciò un messaggio: «Sono pronto a giocare già domani», disse. Non che s’aspettasse di essere erede di Iezzo senza neppure un giorno di gavetta, questo no, però mai avrebbe pensato, il giovanotto d’Argentina, d’essere stato strappato in tutta fretta all’Argentinos e d’essere stato pagato a peso d’oro (4,5 milioni di euro) per diventare riserva della riserva del portiere azzurro infortunato. E invece, tre mesi là, sul prato ad allenarsi e quattordici volte in panchina a prendere lezioni di calcio italiano. Ora, però, novanta giorni dopo, Navarro sente finalmente il profumo dell’esordio. A tre partite dalla fine, del resto, il Napoli non può più tenerlo ancora fuori. Ha bisogno di vederlo, valutarlo, capire se ha veramente futuro in maglia azzurra.
«Certo. Il Napoli punta su di lui. Ha mezzi straordinari e ha fatto passi avanti nella condizione e nella conoscenza del nostro calcio», spiega Reja, il quale sa di non potergli più negare spazio. E poi glielo aveva anche annunciato: «Le prossime tre partite Iezzo e le ultime tre tu», gli aveva detto quando, recuperato il titolare di quel ruolo, si ritrovò con un portiere in più. E allora, Navarro domenica a Torino? «Probabile», afferma l’allenatore. «Sta arrivando il suo momento», dice senza ufficializzare nulla, ma anche senza negare l’eventualità della prima volta del ragazzo. Lui, dunque, la novità. Un metro e novanta per ottantasette chili, ventitré anni il mese scorso, Nicolas Navarro preso in consegna tre mesi fa da Nico Facciolo adesso è pronto. Caratteristiche? Qualità? Gli allenamenti raccontano d’un portiere con buona spinta nelle gambe, abbastanza esplosivo, bravo nelle uscite alte. Difetti? Uno su tutti: blocca poco. Insomma, non ha proprio una gran presa e per questo preferisce quasi sempre la respinta coi pugni o la deviazione a mano aperta. Sotto esame, dunque, Navarro, mentre Iezzo in panchina gli farà da tutor.
Sarà così anche in futuro? Sì, sarebbe proprio questo il disegno della società, che a Gianello proverà invece a trovare un’altra sistemazione. Sarebbe impossibile e anche inutilmente dispendioso, infatti, andare avanti con tale abbondanza di portieri. Pochi dubbi, dunque, per Reja in vista di Torino. Assente Cannavaro per squalifica e in forse Savini (ieri ancora differenziato) e Sosa (secondo giorno di palestra e basta per il Pampa), la formazione azzurra dovrebbe essere questa: Navarro; Santacroce, Contini e Domizzi; Garics, Blasi, Gargano, Hamsik e Mannini; Bogliacino; Lavezzi. Proprio così. Anche contro il Toro Reja sembra orientato a rinunciare alle due punte.
F. Marolda
Fonte: Il Mattino