Palladino-Iaquinta progetto Napoli Marino al lavoro per proseguire le operazioni con la Juventus: nel mirino i due attaccanti
29 Aprile 2008 -- Bianco o nero? Macch: per evitare balletti linguistici, per rimuovere i dubbi, per non danzare tra le mezze misure, meglio bianconero. Napoli- Juventus un’ora e mezza di pathos all’andata e un’altra ora e mezza in fibrillazione al ritorno; Napoli- Juventus la mamma di tutte le partite; NapoliJuventus la storia degli anni ‘90 a corrente alternata; Napoli- Juventus un asse che nel Terzo Millennio ripercorre strade gibattute in passato, trasferendo ora uno Zoff e ora un Ciro Ferrara, ora un Sivori e ora uno Blasi- Zalayeta: Napoli e Juventus un disgelo che va oltre il recinto di gioco e che spinge a dialogare. Napoli-Juventus un intreccio che promette di arricchire l’estate che verrà, che potrebbe avviare un viavai su una rotta senza eccessive turbolenze, anzi in assoluta serenità con reciproca soddisfazione. Il Napoli che in tre anni vuol lottare per il quarto posto ( Pierpaolo Marino dixit)un progetto in embrione da realizzare anche attraverso approfondite analisi con Madame, da sviluppare con una serie di colloqui a tutto campo.
Napoli- Juventus una sfida all’ultimo centesimo da concretizzare immediatamente negli spigoli delle comproprietà di Zalayeta e Blasi, costati complessivamente 2 milioni e 800 mila euro l’estate scorsa, rivalutati oltremisura da una stagione brillante, carichi di contratti onerosi - un milione e cento il panterone, un milione e trecento il centrocampista - e divenuti oggetti d’attenzione. Ma Napoli- Juventus sarà soprattutto incentrata intorno al talento ancora inespresso di Raffaele Palladino e sulla consistenza invece abbondantemente verificata di Vincenzo Iaquinta, il tandem per meravigliare che ingolosisce Pierpaolo Marino, ammiratore dichiarato d’entrambi e da un po’ sostenitore d’un tridente da applausi. Iaquinta il centravanti moderno da sistemare come vertice offensivo; ma Palladino il genio da esaltare,la fantasia allo stato puro da affiancare a Lavezzi,la fresca napoletanità sostegno d’un progetto che privilegia e miscela gioventù e padronanza tecnica. Palladino la tentazione d’un anno fa che riemersa prepotentemente in questi giorni, che alla Juventus gi à è stato chiesto e poi richiesto, ma anche un botto di soldi che ha gelato Marino, rimasto impressionato - ma non terrorizzato - dalla richiesta di 15 milioni di euro, da smussare, smussare, smussare. Iaquinta non- ovviamente - una mozione d’affetti, ma la certezza d’avere un attaccante multiuso, campione del mondo e quindi carico d’esperienza internazionale; Palladino il completamento d’un piano tattico che mira a consegnare al Napoli un attacco sensibile nei sedici metri e anche prodigo di fosforo.
Napoli-Juventus comincerà quando le luci del campionato si spegneranno e verterà, innanzi tutto, sull’interrogativo Blasi-Zalayeta, uomini allo stato con due maglie indosso in virtù d’una comproprietà che vorrebbe evitare le buste. Ma Iaquinta e/o Palladino costituiranno il piatto forte d’una trattativa nella quale potrebbe finire anche Mimmo Criscito, ventuno anni ben pagati (7.5 il diritto di riscatto del Genoa) e per le quali sarà inevitabile discutere di Marek Hamisk e anche di Fabiano Santacroce, i piccoli principi azzurri che tanto piacciono a Secco, che tanto Madame gradirebbe alla sua corte. Marino lancia un’occhiata al sudamerica facendo osservare anche Fornaroli. Ma Napoli- Juventus che sta per ricominciare.
A. Giordano
Fonte: C.d.S.
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