23 Aprile 2008 -- «Ho deciso di querelare Antonio Juliano dopo quanto ha detto durante una trasmissione televisiva sul mio conto. Ha leso la mia onorabilità, la mia serietà di uomo e di professionista. Amo il Napoli e mai avrei fatto quanto è stato detto da Juliano. Probabilmente, ai suoi tempi certe cose avvenivano. A me non è mai capitato di assistere a vicende poco chiare. Sono deluso, amareggiato. Ho già dato mandato al mio legale, l’avvocato Tuccillo di querelare Juliano».
Gennaro Iezzo ritorna dopo un mese in sala stampa ancora per parlare di fatti extracalcistici. Il 18 marzo, vi arrivò con Domizzi per dire che «non abbiamo litigato, non ci siamo presi a bastonate: certe assurde dicerie ledono solo la nostra serenità». Un mese dopo, parla per difendersi dalle parole di Antonio Juliano durante «Number two», il programma irradiato da Telenapoli 34. «Mi meraviglio che certe cose le abbia dette un ex-calciatore, uno che è stato la bandiera del Napoli - aggiunge Iezzo -. Forse, quando giocava lui, si agiva così. Io non ho mai visto niente del genere, niente di quello che dice il signor Juliano che dovrà rispondere in tribunale di quanto ha affermato». E se dovesse chiederle scusa? «In questo momento, penso solo a quanto lui ha affermato. Per fortuna e anche per merito, la gente mi vuole bene, mi stima. E io voglio chiudere la carriera nel Napoli».
Ma cosa era accaduto la sera precedente durante la trasmissione? Ecco alcuni stralci dell’intervento di Juliano. Non tutto risulta chiarissimo. Alcune parole vengono coperte dalle voci degli altri ospiti in studio. In buona sostanza l’ex capitano avrebbe sostenuto che in generale i calciatori non perdono la testa e prendono a calci gli avversari improvvisamente. E lo stesso Juliano si è chiesto se la partita, forse, non dovesse finire con un risultato di parità. Allusioni. Ecco le testuali parole pronunciate da Juliano in riferimento a Iezzo: «Ti dico un’altra cosa, all’ultimo... mi dispiace perché un giocatore... il signor Iezzo ha preso una palla... ecco dove che l’arbitro è innocente perché se voleva partecipare pure lui faceva finta di non vedere e finiva 2-2». Gli viene chiesto: ma non poteva essere una papera quella del portiere? «È difficile, secondo me è difficile».
In un altro intervento, Juliano precisa: «Ho detto che questa partita è strana e c’è stato poi l’errore di Iezzo non avrei potuto dire qualcosa di diverso, sta facendo la seconda partita dopo l’infortunio, quindi per me... c’è stato l’errore di Iezzo che poi poteva essere una partita di pareggio», così recita il testo integrale tratto da Number Two. Iezzo, che lunedì sera insieme a Guido Lembo era al teatro Augusteo per una serata di beneficenza per i ragazzi del Pausillipon, conclude: «Probabilmente, certi attacchi arrivano al Napoli perché alcuni non sono riusciti ad ottenere risultati importanti quando sono stati nel Napoli». (ilMattino)
A cura di Vittorio Raio