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13 Marzo 2008 -- Prove di Juve. Anzi, di anti Juve. Sono quelle che Reja da ieri ha cominciato sui prati di Castelvolturno. Assenze ed accidenti lo costringono a trovare nuove soluzioni. In cima alla lista dei pensieri Zalayeta. Ovvero la sua sostituzione di qui a fine campionato. Poi i buchi momentanei lasciati da Mannini e Blasi, tutti e due fermati dal giudice sportivo. Centrocampo da rivedere e attacco quasi da reinventare, insomma. E proprio in piena caccia agli ultimi punti per la traquillità (con la media salvezza oggi attestata a 36,5 punti) e alla vigilia di tre partite in sette giorni: Juve e Reggina fuori casa e in mezzo, al San Paolo, la Fiorentina nel mercoledì di campionato. E allora, da dove ricomincia Reja? A prendere per buone le prime indicazioni, ricomincia da Calaiò. Dalla coppia Lavezzi-Calaiò provata ieri per l’intera mattinata. Dunque, largo all’attaccante siciliano che sembra destinato, più di Sosa e almeno nel futuro più immediato, a raccogliere l’eredità di Zalayeta.
Un’occasione che Reja non vuole negare a Calaiò rimasto sino ad ora assai in disparte, ma soprattutto una chance che il protagonista delle ultime stagioni in maglia azzurra non può proprio fallire. E infatti è anche sulla sua glia di riscatto (19 presenze e solo la doppietta vincente di Livorno in questo campionato) che punta l’allenatore, costretto però a rivedere in qualche modo il suo disegno. In quanto a caratteristiche, infatti, nulla in comune hanno Zalayeta e Calaiò. Non solo bomber, ma per la squadra anche riferimento alto (e tattico) l’uruguaiano, rapinatore d’area di rigore invece l’altro. Cosicché domenica a Torino si dovrebbe vedere Lavezzi libero di correre sul fronte dell’attacco, con Calaiò centrale e con la squadra a cercare loro due soprattutto con giocate palla a terra.
Non a caso, possesso (anche esasperato) e poi ricerca delle punte l’esercizio provato e riprovato dagli azzurri. Centrocampo. Perso Blasi, Reja ritrova Pazienza giusto in tempo per sistemarlo al centro, mediano basso davanti alla difesa, con Gargano a destra e Hamsik dall’altra parte. Ma per dare motivi di conforto, Pazienza dovrà darsi una mossa. Dovrà correre, insomma. O, quanto meno, dovrà far correre il pallone. Novità anche all’estrema destra. Fuori Mannini, dopo un lungo stop riecco sulla fascia Garics. Con la speranza che contro i bianconeri l’austroungarico - convocato pure lui in Nazionale così come Hamisk e come Lavezzi - contribuisca con la corsa e con i cross alla manovra azzurra. Dall’altra parte, invece, conferma di Domizzi. Anche se Savini, smaltita l’influenza, è tornato ad allenarsi. Senza terremoti, infine, la difesa. Con Gianello confermatissimo tra i pali e con la linea a tre formata da Santacroce, da Cannavaro e da un Contini che probabilmente non ha ancora superato l’imbarazzo di quel determinante errore contro i giallorossi.
F. Marolda
Fonte: Il Mattino