04 Marzo 2008 -- «In tanti sostengono che il Napoli ha riaperto il campionato battendo l’Inter. Vorrà dire che, domenica prossima, per non scontentare nessuno proveremo a richiuderlo fermando anche la Roma. Battute a parte, spero di rivedere nuovamente in azione la squadra grintosa, umile, concentrata». Aurelio De Laurentiis è rimasto ancora un giorno a Napoli a causa dell’attacco influenzale che domenica l’ha costretto a disertare gli spalti del San Paolo. Dalla suite in un albergo del lungomare ha parlato a lungo con i suoi collaboratori per la prima a Firenze del suo film «Grande, grosso e... Verdone» che oggi verrà presentato a Roma e domani a Napoli, ma si è anche regalato ampi spazi di tempo rivedendo le immagini di Napoli-Inter, leggendo i giornali che davano grande risalto alla vittoria degli azzurri, seguendo le trasmissioni radio-televisive che hanno dedicato ore ed ore allo strameritato successo.
«Cosa mi ha colpito maggiormente della prestazione del Napoli? Facile da rispondere: i ragazzi non hanno mai mollato, proprio come il pubblico chiedeva dagli spalti - ha osservato il presidente -. Alla fine della partita mi sono unito all’applauso del San Paolo: Reja e i suoi calciatori sono stati bravissimi. Gli ho telefonato e mi sono complimentato». La febbre, a momenti anche alta, non ha tolto il buonumore a De Laurentiis, soprattutto dopo l’immensa gioia di vedere il suo Napoli strapazzare l’Inter al di là dell’1-0. «È vero, all’Inter mancavano alcuni calciatori, ma mi permetto di ricordare che è scesa in campo gente dello spessore di Julio Cesar, Materazzi, Figo, Suazo, Zanetti, Crespo, Vieira, Chivu. Ritengo, quindi, quantomeno ingiustificate certe argomentazioni che vorrebbero sminuire il valore dell’indiscutibile successo del Napoli».
Il presidente, a ora di pranzo, è intervenuto ai microfoni di radio Marte, e, in serata, alla trasmissione «A tempo scaduto» di Tele A: «Voglio essere presente domani a Napoli alla proiezione del film il cui titolo andrebbe rivisto volendolo accostare alla vittoria del Napoli: grande, grosso e azzurrone. Ho una squadra fresca, giovane, ecco perché sono certo che alla distanza verrà fuori. Inoltre, all’interno della formazione ci sono calciatori esperti come Zalayeta, Contini, Savini, Blasi che danno il loro notevole contributo. Un esempio? Savini. Sembrava non essere adatto a quel ruolo, sembrava restio a giocarvi. Non ha mai mollato Figo, ha imposto esuberanza e ritmo. Bravo anche Reja: ha perseverato nelle sue idee, ha fatto blocco con la squadra nei momenti più difficili. Lasciamolo lavorare tranquillo, non era abituato alla serie A».
Un fiume in piena De Laurentiis felice anche per il recupero di Iezzo che, dopo l’ok del professor Mariani, a fine settimana si riunirà ai compagni. Complimenti al dg Marino per i nuovi acquisti («Marino è uno di famiglia, resterà con noi. Santacroce? Un gigante»); uno sguardo al prossimo futuro: «La crisetta è passata, siamo attesi da altri tre impegni ostici: non esaltiamoci. Prima, la salvezza, poi il decimo-dodicesimo posto. L’Intertoto? Se la squadra vorrà, mi troverà pronto per l’iscrizione»; congratulazioni anche a Lavezzi: «La febbre l’ha fatto dimagrire: perdendo qualche chilo, è diventato più veloce, ha fatto impazzire quelli dell’Inter». A chi gli ha chiesto se venderà i suoi gioielli, la scontata replica: «Ho fatto tanto per portarli a Napoli e dovrei darli via? Non sono mica fesso».
V. Raio
Fonte: Il Mattino