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27 Febbraio 2008 -- Continua la serie negativa del Napoli in trasferta che collezione la sua ottava sconfitta esterna, l'undicesima stagionale. Reja costretto a fare a meno di Zalayeta, Cannavaro e Santacrosce squalificati e di Iezzo, Garics, Pazienza e Cupi infortunati, recupera Lavezzi, ma lo manda inizialmente in panchina preferendo la coppia Sosa-Calaiò. Stavolta, però, l'accoppiata non risulterà vincente come col Livorno. Il Genoa parte subito forte: al 1' Gianello esce a vuoto in area ma, Santos a porta vuota non inquadra lo specchio. La gara è spezzettata da continui falli, fioccano i cartellini gialli. Gasperini è costretto a fare a meno di Paro per infortunio ed al suo posto entra Juric. Al 27' su calcio di punizione molto generoso elargito dall'arbitro Gervasoni, autore di una pessima prestazione sotto gli occhi di Collina, Leon colpisce il palo alla destra di Gianello. Al 33' un tiro di Fabiano dal limite termina di poco fuori. Al 40' il Genoa passa in vantaggio con Sculli che si gira in area fra due giocatori e mette in rete sul primo palo alle spalle di Gianello. Il Napoli va per la prima ed unica volta al tiro al 41' con Sosa che calcia dal limite, ma Scarpi respinge, arriva Hamsik e non riesce ad inquadrare la porta calciando fuori, seppur di poco. Il primo tempo si chiude così col Genoa meritatamente in vantaggio.
Ad inizio ripresa Reja manda in campo Bogliacino al posto di Hamsik. Il Napoli appare più vivace e grintoso. Al 3' Calaiò entra in area perde il tempo per calciare, tenta di saltare due avversari, finisce a terra e l'arbitro lo ammonisce per simulazione. Nel Genoa entra De Rosa per Santos. Al 9' su di un corner da destra Konko manda di poco a lato colpendo col petto. Reja tenta il tutto per tutto inserendo Lavezzi al posto di Gargano. Il Napoli si riversa in attacco lasciando ampi spazi al contropiede del Genoa. I due allenatori effettuano gli ultimi cambi: Reja inserisce Montervino per Sosa; Gasperini Lucarelli per Fabiano. Passano pochi minuti ed il Genoa, con la complicità dell'arbitro, ma anche con quella della difesa azzurra, chiude definitivamente la gara: al 28', infatti, Mannini subisce un fallo a metà campo, ma l'arbitro Gervasoni lascia proseguire, la palla giunge a Borriello che si invola verso la porta difesa Gianello, Domizzi, ultimo difensore azzurro da dietro lo tocca leggermente e così l'attaccante del Genoa si lascia cadere in area, risultato: rigore per il Genoa e rosso per Domizzi che era appena rientrato dopo l'espulsione rimediata contro l'Empoli. Così, un minuto più tardi, al 29', sul dischetto va lo stesso Borriello e spiazzando Gianello realizza la rete del 2 a 0. Il Napoli continuerà a proporsi sterilmente fino all'ultimo dei 5' di recupero concessi dal direttore di gara, ma senza frutto. C'è da registrare, prima del triplice fischio finale, ed esattamente al 47' un gol annullato al Genoa con Gianello che aveva respinto il primo tiro di Lucarelli, ma non il secondo di De Rosa che forse era in fuorigioco.
Riassumendo, possiamo dire senza ombra di dubbio che il Genoa ha meritato la vittoria, anche se non sappiamo dove cominciano i meriti dei rossoblù e dove finiscono quelli del Napoli. Troppo brutta la squadra di Reja: svogliata, senza grinta, senza corsa, senza idee, senza schemi, senza gioco, eccessivamente nervosa e confusionaria, poco lucida ed una sola volta al tiro in 97 minuti di gioco. Colpa dell'allenatore? Dei giocatori? Mah, sinceramente diventa difficile dirlo, forse di entrambi visto che diversi uomini che erano stati fin qui protagonisti, sono ora irriconoscibili (tipo Domizzi, Gargano, Hamsik). Fortunatamente quelle dietro non tengono il passo e la zona retrocessione resta a 7 punti di distacco, ma questo campionato, che era cominciato bene, sta ora diventando una continua sofferenza. Speriamo che finisca quanto prima per il meglio e speriamo che la squadra ritrovi quella voglia di vincere, di lottare e di mettersi in mostra che aveva mostrato nelle prime gare, perchè si può anche perdere, ma non senza lottare e senza mai calciare in porta: questo è inammissibile!
A cura di Michele Spampanato.