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Dalle preghiere ai gol
La rinascita di Calaiò: «Non cercavo vendette l’allenatore tra i primi a congratularsi con me».

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26 Febbraio 2008 -- «Ho segnato per far vincere il Napoli, non per prendermi una rivincita su Reja che mi ha fatto giocare poco». È questo il concetto fondamentale espresso da Calaiò domenica sera e nella giornata di ieri a quanti gli hanno telefonato nel ritiro per congratularsi con lui. L'ha detto ai suoi genitori che a Palermo hanno pianto tanta è stata la gioia, alla moglie-tifosa Federica, a Gennaro Iezzo che l'ha chiamato per ringraziarlo della dedica, l'ha ripetuto agli ex-azzurri Giovanni Ignoffo, Gennaro Scarlato e Ivano Trotta, al cognato Nicola Mora, al suo manager, Alessandro Moggi, a padre Stassi, il sacerdote che a Palermo ne raccoglie le confidenze e ne condivide gli stati d'animo da anni.

«Dopo l'abbraccio dei miei compagni in campo, Reja è stato tra i primi a complimentarsi con me - ha aggiunto l'attaccante parlando con parenti ed amici durante le ore trascorse prevalentemente nella stanza che divide con Grava -. Sbaglia chi pensa che dopo il primo e soprattutto dopo il secondo gol io abbia potuto pensare ”mi sono vendicato”. Non fa parte della mia educazione anche se sono rimasto dispiaciuto, come capita a tutti i calciatori che vengono utilizzati saltuariamente». «L'ho sentito felice come era capitato poche volte da quando lo conosco - dice Scarlato, difensore del Frosinone -. Lo merita perché ama il Napoli. Lui non fa polemica, è contento e basta. Io dico che ha zittito tutti quelli che lo hanno discusso».

Calaiò ha il fiuto del gol, il senso della posizione, è un mancino, è un capitale sinora sfruttato poco. De Laurentiis ha sempre stravisto per lui, Marino ha risposto no alle tante offerte pervenute al Napoli. «È un matrimonio che durerà a lungo tra lui e il Napoli - osserva Moggi junior -. Manuele ha scelto il club di De Laurentiis in C1, nonostante le offerte di società di A, ha poi prolungato il contratto sino al 2011. Per me è un attaccante da Nazionale per i mezzi tecnici che possiede». Domenica sera, Calaiò ha atteso dinanzi alla tv per rivedere i suoi gol; ieri mattina, si è goduto i 7 nelle pagelle dei quotidiani. «Due reti quasi in fotocopia», ha detto a Mora e a Trotta. Due gol che hanno fatto emozionare anche Jacqueline De Laurentiis, la consorte del presidente diventata tifosissima del Napoli. «Ti sei preso una bella soddisfazione, gli ho detto - riferisce Trotta che sta giocando a Ravenna - È felice come un bambino. Il Napoli protegga il suo capitale. Ha iniziato a segnare anche in A, non si fermerà più».

Calaiò non ha festeggiato domenica sera. A cena è stato il solito Calaiò che ama scherzare, ma senza eccedere. Ha anche rivisto Lavezzi uscito per la prima volta dalla sua camera dopo l'attacco influenzale. Il Pocho si è complimentato con lui: i due hanno un ottimo rapporto. «Mi ha detto che vuole sentirsi protagonista della salvezza del Napoli e vivere tante altre domeniche da incorniciare», confessa Mora, difensore del Foggia e cognato di Manuele. Due gol di Calaiò, tre punti importanti per il Napoli. Vincendo è a 8 punti dalla zona-B, pensate se avesse preso un pareggio, un risultato che alla vigilia magari sarebbe stato anche accettato. Qualcuno ha fatto riflettere Reja, gli ha fatto capire la necessità di rischiare con il tandem che tanto bene aveva fatto in C1 e in B. Sosa e Calaiò si sono confermati tandem vincente.

Cosa accadrà in futuro? Zalayeta è finalmente in ritiro, ma domani non ci sarà per squalifica come Cannavaro e Santacroce. Assente anche Pazienza rientrato a Napoli dopo lo stiramento al gemello della gamba destra: sabato, per lui una nuova ecografia. Nessun problema per Blasi come per Navarro bloccatosi (Cannavaro ha fatto il portiere) durante l'allenamento a Pontedera, sul campo dove l'Italia di Sacchi fu sconfitta dal Pontedera con due gol di Aglietti e dove ieri c'erano 200 tifosi del Napoli. «Niente di grave per Navarro: una contusione al ginocchio destro», ha detto il dottor De Nicola. E Lavezzi? Sta meglio, oggi si saprà se sarà disponibile a Genova. Da ieri in ritiro anche Capparella e il giovane difensore Procida.


A cura di Vittorio Raio (ilMattino)