21 Febbraio 2008 -- «Non sarà un ritiro punitivo, ma tecnico. Servirà a ricompattarsi e a lavorare con maggiore intensità per affrontare al meglio la doppia trasferta a Livorno e a Genova». Così Aurelio De Laurentiis due ore dopo la fine della partita con l’Empoli. Ha avuto inizio il lungo ritiro che terrà insieme Reja e la squadra per otto giorni: da ieri a Castelvolturno, poi da venerdì sera in Toscana, infine da martedì prossimo in Liguria.
L’allenatore non ha perso tempo. E con lui Marino. Il digì ha parlato con i singoli e con il gruppo sul comportamento da tenere, dentro e fuori del campo, ha discusso sul momento che sta vivendo il Napoli, ha cercato di fare anche lo psicologo per individuare qualche particolare malessere. Riunioni e colloqui importanti. È stato soprattutto Reja a tenere a rapporto la squadra. Il tecnico, che sa quanto saranno basilari le sfide con il Livorno ed il Genoa, ha chiesto a tutti la massima concentrazione e la massima determinazione in questa fase del campionato che potrà rilanciare le quotazioni del Napoli o farlo piombare in una crisi più che preoccupante.
Gli azzurri sanno che sono andati in ritiro non solo per la mortificante sconfitta con la formazione di Malesani, ma anche perché alla vigilia delle due trasferte era necessario evitare ogni tipo di distrazione diurna e notturna ed ogni tentazione a tavola. Tutti sotto rigido controllo, una vita regolata in tutti i sensi per ben preparare i due incontri in quattro giorni. Reja, dopo aver chiesto ai suoi calciatori di evitare frizioni, contestazioni, polemiche con gli arbitri, ha anche detto che non saranno perdonate altre azioni o reazioni inconsulte in campo, sia pure in presenza di pesanti provocazioni. Chi lascia il Napoli in dieci danneggia se stesso, come immagine, ma soprattutto i compagni. È stata questa una delle richieste dell’allenatore che non trascura niente.
Dai confronti con medico e massaggiatore per la situazione degli infortunati, alla dieta sana da seguire, al programma di lavoro di questi giorni di ritiro concordato con il suo staff. Reja ha iniziato anche a dare indicazioni su cosa fare e cosa non fare in campo. Nelle varie situazioni in cui la squadra potrà trovarsi durante le gare. Alcune erano già state ascoltate dalla squadra, ma dopo elementari errori commessi una ripassatina non ha fatto male. Reja ha chiesto di attaccare in profondità per verticalizzare il gioco; di fare costante movimento per avere più opzioni offensive agevolando il portatore del pallone; di farsi vedere, di chiamare i compagni; di far girare velocemente il pallone per non essere aggrediti dagli avversari; di evitare di far scattare il fuorigioco; di giocare semplice, senza colpi ad effetto; una maggiore attenzione sui calci piazzati; di costruire il gioco con manovre, senza lanci lunghi della difesa; di tirare in porta anche da lontano e di avere maggiore freddezza sotto rete.
In allenamento, dopo aver provato Sosa in tandem con Lavezzi, ieri è toccato a Calaiò che va sempre in gol in settimana. Tutti sotto osservazione, anche Navarro vicino all’esordio. Per diversificare la seduta e per far sì che tutti fossero in costante movimento, Reja ha fatto giocare anche una partitella di pallamano però con l’ordine di segnare solo su colpo di testa. Oggi pomeriggio, Reja farà disputare una partitella per testare il Napoli che dovrà affrontare il Livorno.
Domani, ultimo giorno di ritiro a Castelvolturno. Allenamento e partenza per la Toscana, verso il ritiro in provincia di Pisa che ospiterà Reja e la squadra sino a martedì prossimo quando il Napoli raggiungerà la Liguria in vista del match successivo in notturna con il Genoa. Dopo la partita a Livorno gli azzurri faranno ritorno nello stesso albergo che li ospiterà da domani sera. Dopo quasi quattro anni il Napoli ritornerà a viaggiare in treno. Gli azzurri saliranno sull’Eurostar Napoli-Firenze che in poco più di tre ore collega la nostra città con il capoluogo toscano. Le Ferrovie hanno riservato al Napoli un’intera carrozza che ospiterà lo staff tecnico, quello sanitario e tutti i convocati: l’elenco verrà diramato in giornata. Dovrebbero partire tutti tranne i tre infortunati: Iezzo, Cupi e Garics che stanno lavorando nel centro di Cerreto Sannita.
Un ritorno all’antico. Sono trascorsi quattro anni dall’ultimo viaggio in treno. Anche allora, stiamo parlando del 21 maggio del 2004, il Napoli di Mondonico salì sul treno che lo portò a Firenze. Fu per giocare la partita contro la Fiorentina. Il viaggio in treno, già da qualche anno, va poco di moda tra le squadre di calcio. Tutte preferiscono affidarsi a trasferimenti aerei anche se in talune occasioni, considerando gli spostamenti e le attese prima e dopo i voli, i tempi del viaggio sui comodi treni ad alta velocità sono eguali se non addirittura più brevi.
A cura di Vittorio Raio (ilMattino)