14 Febbraio 2008 -- Hamsik il solo ad avere una presenza (22) più di lui. Ma lui, Walter Gargano, è tra gli azzurri quello che è stato in campo più di tutti: 1871 minuti. Un punto fisso, una certezza della squadra, insomma. Almeno sino a ieri. Perché Gargano il rubapalloni ora è costretto a fare un passo indietro. Il Napoli che si ridisegna lo mette da parte. Il Napoli che tatticamente s’avvia a inaugurare una stagione nuova passando dal 3-5-2 al 4-3-2-1 ha bisogno davanti alla difesa di due mediani con caratteristiche diverse. Più fisici, più incontristi, più essenziali. Uno è Blasi, l’altro è Pazienza, mentre il terzo Hamsik sarà l’unico ad avere licenza d’avanzare. Questioni tattiche, dunque, ma non solo alla base dell’esclusione di Gargano, che però sembra vivere con serenità questo momento non proprio assai felice. «Sono tranquillo. Non so se perderò il posto, ma se sarà così farò di tutto per riprendermelo in fretta», racconta a chi gli è vicino anche negli affari.
Strana storia, però. Gargano scivola fuori squadra giusto mentre tratta l’allungamento e il miglioramento del contratto. Tra i suoi procuratori e il Napoli la trattativa va avanti già da un pezzo. Incontri già ce ne sono stati, altri ce ne saranno e probabilmente s’arriverà a fine marzo per le firme. Allora la scadenza del contratto di Walter Alejandro Guevara Gargano, nato a Paysandù nel luglio dell’84, passerà da giugno 2012 a giugno 2013, mentre l’ingaggio già dalla prossima stagione passerà dai 140mila euro attuali (più altri 40mila legati alle presenze) ai 350mila già fissati. E forse è anche per questo che Gargano, che dice di «non voler mai lasciare questa squadra», riesce a governare l’amarezza. Ma non solo tattiche le ragioni che gli faranno preferire il mediano arrivato a gennaio dalla Fiorentina. È vero pure, infatti, che il Gargano degli ultimi tempi non è stato più quello dell’avvio di campionato. Inarrestabile, infaticabile, buono per la difesa e per l’attacco quel Gargano. Spento, giù di corda, la brutta coppia del Gargano vero, invece, quello che s’è offerto al campionato negli ultimi mesi.
Questione fisica, forse. Questione di stanchezza. «Probabilmente non l’hanno aiutato i lunghi viaggi e le fatiche legati alle convocazioni in Nazionale», dice chi gli sta spesso vicino e raccoglie le sue confidenze. Da quando è diventato titolare della «Celeste», infatti, i suoi impegni sono diventati più intensi e più faticosi. Fuori Gargano, dunque, contro l’Empoli. Per la prima volta per scelta dell’allenatore l’uruguaiano, almeno in avvio, non sarà della partita. E guardando la gara da lontano, Gargano potrà ripensare al suo modo di giocare. Potrà capire, finalmente, che il Napoli là in mezzo ha bisogno di uomini tatticamente assai disciplinati. Giusto il contrario del suo modo di far calcio.
A cura di F. Marolda (ilMattino)