|
09 Gennaio 2008 -- Un giorno non lontano gli piacerebbe essere accostato a Pirlo piuttosto che all’altro milanista Gattuso o al cileno Pizarro, altra scoperta di Pierpaolo Marino. Per Walter Alejandro Gargano, ventitreenne centrocampista del Napoli, il modello del regista completo è proprio il bresciano dal piede vellutato, il faro della nazionale campione del mondo, l’uomo guida della manovra rossonera. Ha cominciato ad apprezzarne il talento durante i Mondiali in Germania. Poi quando è arrivato in Italia, Gargano ha avuto modo di seguirlo ancora più attentamente. Ormai non ha più dubbi: in cabina di regia non esiste un giocatore che sappia interpretare il ruolo con tanta personalità e sagacia tattica. Domenica sera, il tamburino di Paysandù si ritroverà di fronte, quindi, il suo idolo in una sfida che già si preannuncia avvincente, forse decisiva ai fini dell’andamento della gara. Ma la voglia di misurarsi con il campione del mondo prevarrà sicuramente sull’emozione. Gargano, fresco di promessa dell’adeguamento del contratto da parte di Marino, ci tiene a fare bella figura nella Scala del calcio, al cospetto di Andrea Pirlo. Già pensa di poter mettere in crisi il dirimpettaio con il suo pressing asfissiante, con quel movimento frenetico dal primo all’ultimo minuto, con inserimenti improvvisi e verticalizzazioni micidiali.
Per ora non esistono altri mezzi per sopperire al gap tecnico. Giocoforza, Gargano dovrà metterla sul piano del dinamismo se vorrà avere la meglio. Dall’Uruguay è tornato già in buone condizioni. E grazie alla sua struttura fisica gli è bastato poco per riguadagnare la forma. Gli mancherà la spalla di Blasi a centrocampo per cui non potrà avventurarsi più di tanto in fase offensiva. Ma di sicuro guarderà a vista Pirlo cercando di spegnerne sul nascere ogni iniziativa. Tra i due, le differenze sul piano tecnico e tattico sono enormi. Pirlo, con sei anni di esperienza in più e piedi decisamente migliori, sa dettare i tempi del gioco come pochi. Dispone della battuta lunga e precisa per ribaltare l’azione. Riesce ad essere letale sui calci da fermo. Difficilmente sbaglia un appoggio.
In compenso, Gargano è capace di catturare palloni a volontà grazie ai suoi scatti repentini; di andare a concludere in slalom come fece contro la Juve o cercare il gol dalla distanza come gli riuscì all’Olimpico; oppure di prodursi in recuperi prodigiosi in fase difensiva. Si prevede, quindi, un duello per buongustai del calcio a centrocampo nel posticipo di domenica: le geometrie di Pirlo? O il tourbillon di Gargano? Per il napoletano, l’occasione è ghiotta per strappare altri consensi al cospetto di un avversario che ritiene il migliore in assoluto nel ruolo di regista. E magari dal confronto diretto carpire anche qualche segreto su come bisogna scandire i tempi del gioco ed orchestrare la squadra quando si staziona in una zona del campo così strategica.
Rino Cesarano
Fonte:C.d. S.