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06 Gennaio 2008 -- Walter Gargano, diciassette presenze in campionato (solo Hamsik ha fatto altrettanto ma con minor numero di minuti giocati), due in Coppa Italia, due gol spettacolari (uno alla Roma e un altro alla Juve), è il giocatore che guadagna meno nel Napoli, poco meno di 200mila euro all’anno. Li supera a malapena con i bonus strappati in extremis. Gargano parla scrutando negli occhi Pierpaolo Marino presente all’intervista. Non teme di urtare la suscettibilità del direttore generale quando entra nell’argomento-ingaggio: “ Qui sarei venuto anche gratis ma ora penso di meritare il giusto. In estate quando venni informato del trasferimento mi trovavo in ritiro in Venezuela con la nazionale biancoceleste. Avevamo perso ma ero l’unico del gruppo ad essere contento. Sapevo di guadagnare così poco ma il mio procuratore (Pablo Bentancur, ndi) mi consigliò di stare tranquillo e di pensare solo a giocare bene. L’ho fatto. Ora aspetto che arrivi in Italia a metà mese perché dovrà fare quello che dico io: consentirmi di guadagnare di più perché devo aiutare la mia famiglia che è in Uruguay. Per me il calcio è lavoro. Se ho lasciato il mio Paese è stato solo per migliorare la mia posizione e quella della mia famiglia”.
Marino ascolta ed apprezza quella legittima richiesta. Non si andrà a braccio di ferro con Bentancur perché il Napoli è pronto ad adeguare il contratto del tamburino di Paysandù e ad allungarlo fino al 2013. “Lo renderemo operativo in aprile”, confesserà più tardi il braccio destro di De Laurentiis. Gargano è diventato un beniamino, non solo dei tifosi del Napoli che ne apprezzano la generosità, anche dei dirigenti, del tecnico e dei compagni. Prima dimostrare e poi chiedere, magari agissero tutti così nel calcio. Ma Gargano viene da una famiglia modesta, il papà lavora in un caseificio, la mamma fa ancora la domestica per sostenere altri quattro figli (tre femmine e un maschio). Ha strappato un posto in nazionale ( già 12 presenze) stregando Tabarez con il suo moto perpetuo. Di lui, poi, Reja non riesce proprio a farne a meno. “Neanche io pensavo di ambientarmi così presto - racconta - Mi sono trovato in una società importante ed in un grande gruppo. E’ questo il segreto del Napoli che si trova settimo in classifica ed ancora in corsa per la Coppa Italia. Forse ci mancano pure tre, quattro punti ma va bene lo stesso. Possiamo migliorare tanto. Anche io posso migliorare parecchio. Qui si gioca un calcio molto tattico, a differenza del Sudamerica ed ho tanto da imparare. Non potevo scegliere destinazione migliore”.
Ha legato di più con Zalayeta e Bogliacino, suoi connazionali, ma soprattutto con Lavez¬zi:“Ero un suo ammiratore quando giocava in Argentina. Ed il Pocho non ha ancora espresso il suo potenziale. Quando lo farà, ve ne accorgerete”. Gargano, i cui bisnonni paterni erano di Marsico Nuovo in provincia di Potenza, fu vanamente proposto a tanti club da Vincenzo D’Ippolito, il referente in Italia di Bentacur. Ma puntualmente scartato per la sua altezza: 1.68cm, quanto Maradona. Con il Napoli ha già realizzato due gol, di cui quello alla Juve accostato proprio ad una prodezza del Pibe de Oro e votato come migliore realizzazione del Napoli sul sito internet della società: “ Mi fa piacere ma lasciamo stare i raffronti. Di Maradona ce n’è stato uno solo. Ma io ricordo anche la rete alla Roma, forse perchè é stata la prima. Ora è meglio concentrarci sul Milan”. Chiude invitando gli osservatori a pescare in Uruguay, Napoli compreso che è sulle tracce di Walter Lopez che Gargano conosce bene: “ Da noi ci sono tanti bravi calciatori e non costano tanto”.
Già, e non pretendono la luna come ingaggio.
Rino Cesarano
Fonte: C.d.S.