02 Gennaio 2008 -- L’ora X è a portata di contratto, un balzello ancora prima di ricominciar le danze: gente che va (?), gente che viene (?) e sarà anno nuovo e Napoli nuovo. Il Napoli delle meraviglie, settimo posto in classifica, quarto attacco della serie A. E' un mosaico da completare, però senza lasciarsi prendere dalla smania di acquistare ad ogni costo, senza avvertire la necessità di svenarsi, senza il desiderio di rincorrere il colpo a sorpresa: un esterno, magari un altro esterno e caso mai un attaccante, prima di concentrarsi sul futuro, opzionandolo con anticipo. Il Napoli che procede a fari spenti, che aspetta l’evoluzione di Lavezzi & Gargano, che fida ancora in Zalayeta & Hamsik, cambia faccia ma sussurrandolo appena appena, affinché non ci sia clamore, affinché non ci sia rumore.
La difesa-Il mercato è una polveriera che può esplodere da un momento all’altro, ma a 48 ore dall’apertura le vocine sono fuocherelli che scaldano appena appena: il primo spiffero arriva da Roma e conduce dritto al cuore della retroguardiaa, laddove s’origina la natura offensiva d’un Napoli che ha in Maurizio Domizzi il suo difensore goleador, ora rigorista e ora stoccatore. Domizzi piace alla Lazio, alla quale non piace più Stendardo; ma Domizzi piace anche al Palermo, che al Napoli può girare Rinaudo, un centrale destrorso inseguito da Marino già l’estate scorsa.
Il centrocampo - La chiave del mercato è in quel fazzoletto di terreno che sta ai margini della manovra, su quelle fasce per le quali si tentano di rimediare innesti per l’immediatezza. Rullo è in partenza, avendo vissuto una palpabile crisi d’identità nello stadio dei propri sogni: niente Avellino, niente serie B (vuole la A) e all’orizzonte resta il Palermo che ha in mente uno scambio con Capuano, ch’è mancino. Il Cagliari, che può dare Del Grosso, seguito in gioventù da Pierpaolo Marino o la Reggina alla quale piace pure Dalla Bona e con la quale si può avviare uno scambio con Modesto. E poi c’è la pista che porta al fiorentino Gobbi. Tra le linee, ma da giugno, l’idea sembra Paonessa, che si sta svezzando ad Avellino ma è del Bologna. Due addii a breve scadenza: Samuele Dalla Bona, reduce da una vacanza a casa del suo amico Donati, a Glasgow, che sembra propedeutica ad un trasferimento in Scozia; e Fabio Gatti, conteso da mezza serie B e in odor pure di Livorno, ma con contratto in scadenza a giugno.
L’attacco- Calaiò, ancora Calaiò, sempre Calaiò: l’epicentro dell’area di rigore è il centravanti palermitano, che piace al Genoa, alla Lazio, all’Atalanta e ora anche al Torino. L’incedebilità bloccherebbe ogni trattativa, ma la cedibilità è percepibile tanto per lui quanto per De Zerbi. L’attaccante dei sogni è lo juventino Palladino, l’atipico (inavvicinabile) che consentirebbe di modellare il Napoli in varie forme; l’attaccante del futuro è Tomas Necid, diciannove anni dello Slavia Praga, un talentino già bloccato; l’attaccante che verrà, dovrà invece uscire dalla girandola che s’attiverà da dopodomani, quando la giostra comincerà a girare e la fiera dei sogni e delle illusioni aprirà ufficialmente i suoi banconi. Lodi è il giovanotto che Marino ha osservato a più riprese, l’ideale jolly da poter sistemare in vari modi, da primo a destra dei cinque di centrocampo; da trequartista in un ipotizzabile albero di Natale; da esterno del tridente; da vice-Lavezzi. A dopodomani...
A. Giordano
Fonte: CdS