27 Dicembre 2007 -- «La società faccia ricorso, c’è un filmato su You Tube che dimostra come Zalayeta sia stato sbilanciato anche stavolta. Si vede il contatto tra il piede e la mano sinistra di Sereni. Non merita quelle due giornate di squalifica » . Anche nel giorno di Santo Stefano, i tifosi del Napoli hanno tempestato di telefonate le redazioni, nonchè affollato i forum su internet. Hanno voluto mettere in risalto la buonafede del “ panterone” ma anche evitare che gli venga attaccata l’etichetta di cascatore. «Guardate il video e dite a Marino di fare qualcosa, altrimenti ogni volta che Zalayeta casca in area gli fischiano la simulazione » , ripetevano ieri i tifosi, preoccupati ed arrabbiati per le conseguenze del pari con il Toro ( anche Blasi, squalificato, ndr). I tifosi spingono affinchè Marino e De Laurentiis intervengano.
Per la verità, anche Reja, pur dubbioso al momento dell’assegnazione del penalty da parte di Trefoloni, ritiene ingenerosa la decisione del Giudice Sportivo di avvalersi della prova tv e fermare Zalayeta per due turni. Ormai lo conosce a fondo e sa che l’uruguagio non è tipo da fare manfrine per ingannare l’arbitro di turno. Anzi, l’ex juventino si fa apprezzare per la correttezza durante gli allenamenti ed il fair play con i difensori avversari nel corso delle partite. Insomma, non vive di espedienti per procurarsi un rigore, tantomeno ha fama di attaccabrighe. Un mese fa, Zalayeta si trovò al centro di un altro caso simile. Rovinò a terra sull’uscita di Buffon ma era stato sbilanciato nella corsa un attimo prima. Ottenne anche allora due giornate di squalifica ma venne accusato di slealtà sportiva. Avrebbe dovuto segnalare all’arbitro che non era stato ostacolato mentre invece aveva subito uno strattone e per evitare di rovinare addosso all’ex compagno di squadra si tuffò. Lo accusarono da più parti mentre lui giurava di non aver simulato. Nessuno gli credette, tranne diversi allenatori (da Prandelli a Mancini, da Ancelotti a Spalletti), finchè il Napoli non si convinse ad inoltrare il reclamo. E la squalifica gli venne revocata, anche se il sudamericano ugualmente non potè scendere in campo a Firenze il mercoledì successivo perchè nella caduta aveva riportato una contusione al costato.
Stavolta, alla rabbia per un rigore sciupato poi da Domizzi, si aggiunge anche a beffa della squalifica. Natale amaro, quindi, per Zalayeta che ha preferito trascorrerlo in Italia con amici torinesi a differenza dei compagni che sono volati in Uruguay e in Argentina. Amaro, perchè, ancora una volta si è ritrovato il Giudice Sportivo contro e gli toccherà restare al palo fino alla gara con la Lazio che chiude il girone d’andata. Il Napoli, infatti, non intende rivolgersi alla Corte di Giustizia federale. Almeno, questo l’orientamento di Marino a caldo: « Credo sia stato un gesto istintivo e questa volta la squalifica ci può stare. Non faremo reclamo anche se da questa partita svoltasi in maniera rocambolesca subiremo danni ulteriori. Dispiace anche per Trefoloni perchè gli episodi la dicono lunga sulla sfortuna dell’arbitro. Non bisogna gettargli la croce addosso. Può capitare». Ma la pressioni sulla società affinché tuteli meglio Zalayeta si sprecheranno nei prossimi giorni. E chissà che non succeda come l’altra volta, che il Napoli alla luce del nuovo filmato presenti il reclamo ( ha sette giorni di tempo) e riesca ad ottenere l’annullamento o la riduzione della sanzione disciplinare. Marino, ieri, ha evitato di ritornare sull’argomento. Pur impegnato in questi giorni a chiudere qualche operazione di mercato già avviata da giorni all’estero, di sicuro non tralascerà di occuparsi del caso-Zalayeta. E se ci sono i margini, di presentare il ricorso. Lo auspica soprattutto Reja che si vede privato per due gare di un calciatore così prezioso.
R. Cesarano
Fonte:CdS