18 Dicembre 2002 -- Sono bastati pochi minuti nell'allenamento per far comprendere a tutti che il professor Franco Scoglio chiamato al capezzale del 'moribondo' Napoli sta operando con una terapia d'urto.
Ieri in conferenza stampa aveva detto: "Col Venezia se facciamo schifo criticatemi, perchè non si può dire che in cinque-sei giorni non potevo fare nulla. Al contrario sono un'eternità".
Infatti, appena entrato sul campo a dirigere l'allenamento Franco Scoglio ha subito portato una sferzata di novità cercando di infondere entusiasmo alla truppa notevolmente depressa dopo il disastroso inizio stagione, chiamando i suoi uomini alla reazione, all'impegno, alla nuova parola d'ordine che è «entusiasmo».
L'operazione-rinasciata passa anche attraverso la riconquista del rapporto con i tifosi: niente blindature, niente scorte. I supporter del Napoli devono poter assistere agli allenamenti dei loro (si fa per dire) beniamini.
E via con battute sferzanti, pungenti, con l'esortazione ai propri uomini a scrollarsi di dosso la paura che sembra averli attanagliati: il professore vuole una squadra che abbia voglia di giocare, di provare, di tentare la giocata difficile anche se non riesce, vuole attaccanti pronti a battere a rete, anche dopo aver sbagliato.
Anche dal punto di vista tattico Scoglio presenta la sua rivoluzione: via la difesa a 4 e soprattutto, ecco lo 'scogliano' centrocampo "a rombo": un centrale davanti alla difesa, due mediani che si allargano sulle fasce e un altro centrale più avanzato a supporto delle tre punte.
Sarà in grado il professore di adattare l'attuale organico del Napoli al suo credo tattico? Lo si comincierà a capire già da oggi pomeriggio, quando a Sant'Anastasia, schiererà la prima formazione per la partita amichevole da giocare contro l'Angri.
Poi sabato al San Paolo, la prima del nuovo corso.