05 Dicembre 2007 -- Nessun ritiro punitivo ma una bella strigliata quella che è arrivata oggi nel centro tecnico di Castelvolturno ai giocatori del Napoli che hanno ripreso la preparazione dopo la brutta sconfitta di Bergamo e in vista della gara contro il Parma. Ai calciatori, tenuti a rapporto dal direttore generale Pierpaolo Marino e dal tecnico Edy Reja, è stato contestato, tra l'altro, di essere stati, nel corso della scorsa settimana, poco concentrati sul campo. E ancora di essersi forse un pò distratti verso altri obiettivi quando quello principale di questa stagione resta la salvezza.
Il dg azzurro Pierpaolo Marino ha provato a spiegare ancora una volta i motivi della clamorosa debacle di Bergamo con l'Atalanta: «Mi aspettavo un inizio settimana così, del resto io stesso avevo già usato parole importanti dopo la gravissima e mortificante sconfitta di Bergamo, una sconfitta che, come sempre, non mi ha fatto dormire. Però si tratta di uno scivolone singolo, non di un periodo-no. Quindi nessun ritiro punitivo nè silenzio stampa. Non serve l'antibiotico per un semplice raffreddore, anche se molto forte».
Sulle cause del ko, Marino è stato chiaro: «Non c'entra la storia dei premi Uefa, perchè il Napoli non gestisce premi collettivi; c'è qualche giocatore scontento, ma lo spogliatoio non è spaccato; non ha disturbato neppure il mercato, perchè noi non stiamo seguendo nessuno in quanto non ci sono sulla piazza elementi che possano rinforzarci, e nessuno ha avanzato richieste per nostri calciatori. E a Bergamo non è stato neppure un problema tattico. Si è trattato piuttosto di problemi comportamentali registrati nel corso della settimana. Ci siamo avvicinati in maniera poco umile a una partita che io avevo ampiamente annunciato come molto difficile, c'è stato un problema di testa e di gambe: non ci siamo allenati bene anche per colpa dei campi pesanti, e a Bergamo abbiamo anche sbagliato la scelta dei tacchetti, che è stata la causa dei primi due gol incassati. Ma la cosa più importante è stata la questione mentale: venerdì ad esempio i giocatori mi hanno chiesto di pianificare il 'piano ferie' in vista della sosta natalizia. È stato sbagliato fare quella riunione a 48 ore dalla partita, quando bisognerebbe essere concentrati solo sull'impegno ormai imminente».
In conclusione Marino si augura un riscatto immediato: «Abbiamo sbagliato tutti, De Laurentiis escluso. Ma in buona fede. Ora bisogna dialogare con i calciatori e ripartire dal Napoli che si è fatto ammirare prima di Bergamo, risorgendo così da questa sconfitta. Useremo un atteggiamento paterno, non c'è bisogno di punizioni. Serve solo far capire ai ragazzi qual è l'atteggiamento giusto per evitare certi black-out. Ci vuole umiltà, cosa che è venuta a mancare nei giorni scorsi. Basta andare a guardare i commenti e le stesse interviste dei giocatori nella scorsa settimana, per rendersene conto».
Fonte: CdS