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San Paolo chiuso ai tifosi ospiti
L'Osservatorio chiude il settore da domenica 25 e il divieto sarà esteso a quasi tutte le gare

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16 Novembre 2007 -- Un'altra restrizione. Dopo lo stop alle trasferte, che per i tifosi del Napoli durerà per tutto il campionato, l'Osservatorio del Viminale ha sbarrato i cancelli del San Paolo ai sostenitori ospiti. Il provvedimento è stato ufficializzato ieri, con specifico riferimento alla prossima sfida tra gli azzurri e il Catania, in programma a Fuorigrotta domenica 25. È già sicuro, però, che non si tratterà di un divieto soltanto occasionale. La chiusura totale del settore Ospiti, infatti, non è stata causata dalla pericolosità degli ultrà siciliani «che hanno avuto un comportamento molto positivo in questo scorcio della stagione», ma piuttosto, si legge nel dispositivo «dalla particolare connotazione di rischio della partita nel capoluogo campano». Una sede evidentemente considerata poco gestibile, a prescindere dal nome degli avversari della squadra di Reja.

I tifosi del Napoli fanno paura, in casa e in trasferta. Si spiega così la contromossa del Viminale, che vuole evitare ogni contatto tra gli ultrà azzurri e i loro "colleghi" di tutt'Italia. Il San Paolo, d'ora in poi, verrà quasi sempre bandito ai sostenitori ospiti. Impensabile, dopo lo stop imposto ai fan del Catania, che l'Osservatorio possa dare il via libera a quelli di Roma, Lazio, Inter, Milan, Atalanta, Samp, Livorno, Empoli e Reggina, per far gli esempi più eclatanti di tifoserie ritenute nemiche.

L'emergenza, salvo rare eccezioni, è dunque destinata a durare per tutto il campionato. Ne è consapevole Aurelio De Laurentiis, che ieri mattina ha partecipato a Roma al vertice tra tutte le società di serie A e B. «La violenza va condannata senza mezzi termini, dobbiamo fare tabula rasa e ricominciare tutti insieme da zero», ha preso posizione il presidente del Napoli, solidale con il collega dell'Atalanta Ruggeri. «È stato coraggioso a denunciare i violenti della curva e sarò sempre al suo fianco, ma è necessario salvaguardare anche quei milioni di veri tifosi che ci seguono ogni domenica», ha fatto un distinguo il numero uno azzurro, chiedendo soluzioni pratiche per contrastare i teppisti.

«Noi presidenti - è uscito allo scoperto De Laurentiis - purtroppo siamo impotenti di fronte al malgoverno che ha gestito in questi anni il mondo del calcio. Il campionato non si deve fermare, ma servirebbe una commissione permanente per cambiare le regole in un'ottica più internazionale, perché in Italia siamo vecchi e provinciali». Niente da dire, invece, sul divieto delle trasferte. «I prefetti conoscono meglio di noi la situazione della sicurezza. Non me la sento d'entrare nel merito delle loro scelte», ha concluso il suo sfogo il numero uno azzurro, tra i più determinati nel corso della riunione romana. La battaglia contro i violenti è appena iniziata. Il Napoli la dovrà combattere in prima fila.