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"Sono felice"
Savini racconta la sua gioia da capitano del Napoli nell'aver battuto la vecchia signora.

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29 Ottobre 2007 -- "Se solo penso a tre anni di sacrifici, l'inizio del Purgatorio in C e arrivare all'impresa di sabato...". Praticamente la realtà che supera la fantasia. Mirko Savini sgrana la collana dei desideri fino ad arrivare all'apice della gioia. Voti alti in pagella, protagonista e capitano nella serata che ha incoronato il Napoli nella 'madre di tutte le sfide'.

Ci hai dormito la notte?

"Sono davvero felice. Questo posso dire. Tra i tanti film che ho immaginato nella mia testa questo è il più bello che potesse proiettarsi. Vincere con questa maglia, davanti al San Paolo stracolmo, addirittura da capitano, è il premio più bello che potessi ricevere. E che mi ripaga da anni di sacrifici enormi. Compreso un infortunio che mi ha fatto tribolare non poco. Pensare oggi ai miei primi giorni a Napoli, con tutta una montagna da scalare, con la prime iniziali difficoltà di questo gruppo che doveva ritornare nel calcio importante, beh oggi fa un effetto particolare e davvero splendido. E dedico questa vittoria con la Juve all'intera squadra e tutto lo staff societario. Qui c'è gente che ha iniziato con me dall'inferno della serie C e che ancora oggi fa parte di questo gruppo, con orgoglio e soddisfazione. Essere arrivati fin qui è la più grande gratificazione che potessimo avere".

Quello che doveva essere un ottobre rosso è diventato ottobre azzurro...

"A dire la verità il calendario sembrava difficile se non impossibile. Però noi ci siamo messi sotto a lavorare, partita per partita. La fiducia l'abbiamo acquisita col passare dei giorni. Non ci siamo messi a fare i conti o tabelle perché se avessimo pensato a Inter, Roma, Juve, Fiorentina, beh probabilmente ci saremmo trovati di fronte una montagna insormontabile. Invece gara dopo gara abbiamo acquisito consapevolezza e forza. Se abbiamo pareggiato a Roma e battuto la Juve lo dobbiamo al nostro grande cuore e al carattere. Ed è giusto che si dica questo. Quando c'è da assumersi le responsabilità questa squadra lo fa, ma quando c'è da prendersi i meriti è giusto che ci vengano conferiti".

Non si può gioire tanto, c'è subito la Fiorentina...

"E lo sappiamo. Anzi la Juve è già un bel ricordo. Ora siamo proiettati a mercoledì. Noi siamo consapevoli di poter competere con tutti ma siamo coscienti anche che se non rimaniamo umili e se non teniaamo altissima la tensione agonistica rischiamo di cadere. Quindi giù a lavorare concentrati ed uniti".

Sei l'ex di giornata. Come si affronta la 'Viola'?

"Io a Firenze ci ho giocato nell'anno della promozione in serie A. Poi ho fatto la preparazione con Prandelli e sono andato al Napoli. I ricordi ci sono ma ormai son passati tre anni. Io mi sento napoletano perché con questa maglia ho vissuto giorni intensi, duri, difficili ma anche pregni di soddisfazioni. Credo che dopo la Roma la Fiorentina sia la squadra che giochi il calcio più spumeggiante. Ma d'altro canto va così. Ogni partita per noi è un esame. Sarà una costante da qui fino alla fine".

Onestamente: state facendo un pensierino a qualcosa di grande per il futuro?

"Noi sinora ci prendiamo le soddisfazioni ed i meriti acquisiti sul campo. Ma niente di più. Sono passate appena 9 giornate, c'è tutto un campionato da giocare. Ci saranno alti e bassi ma sempre con la consapevolezza che questo è un gruppo vero, che ha cuore e personalità. E ne ha dato ampia riprova in questi anni".

Fonte: SSCNAPOLI