25 Ottobre 2007 -- I compagni lo prendono in giro: “ Dai Walter, provaci anche con Buffon, vogliamo vedere se riesci a far gol come all’Olimpico".
Gargano sta allo scherzo e replica: “ Certo che ci provo, l’appetito vien mangiando ma voi sareste capaci di tirare da tanto lontano?”.
L’uruguaiano è diventato la mascotte dello spogliatoio.
Non tanto per l’altezza ( è il più basso, 1.68) quanto per la simpatia che sprigiona in allenamento e fuori. Anche Reja scherza con il “ mota”, il puffo, come lo chiamavano a Montevideo. Fu lui a convenire con Pierpaolo Marino che quel piccoletto tuttopolmoni avrebbe fatto al caso del Napoli. Guardavano insieme le videocassette delle partite del Danubio Fùtbol Club che poi si laureò campione d’Uruguay nello scorso campionato ma non era Gargano l’indiziato bensì un promettente attaccante.
Ad un certo punto Marino esclamò: « Ma quel piccoletto mi sembra proprio Pizarro. Gli somiglia in maniera impressionante » . E da lì cominciò il costante monitoraggio di un giocatore che era stato già in Italia nel 2004, che alcune società (Lazio ed Atalanta) avevano fatto anche seguire senza mai decidersi a prenderlo e sul quale il Napoli si tuffò in gran segreto ad inizio d’estate complice il procuratore di Gargano, Pablo Bentancur che da poco minuti aveva ottenuto l’aumento di ingaggio per Bogliacino, altro suo assistito.
Bentancur contattò dalla sede del Napoli al centro sportivo di Castelvolturno il presidente del Danubio, Dal Campo, ed in brevissimo tempo venne raggiunto l’accordo, sancito via fax per tremilioni e duecentomila euro. Risibile, invece, l’ingaggio proposto a Gargano (impegnato in Coppa America) ed accettato dal suo procuratore: meno di trecentomila euro all’anno. Ingaggio successivamente ritoccato ( per l’azione di disturbo dell’Udinese), con uno scatto dopo le dieci presenze.
Insostituibile- Oggi, al puffo, gliene ne mancano due per battere cassa (e sabato troverà un San Paolo da grande notte: gli ultimi biglietti sono andati esauriti ieri mattina.) Le ha giocate tutte e non è mai stato sostituito. Ha anche partecipato a due gare di Coppa Italia ( con il Cesena ed il Livorno, saltando solo quella con il Pisa). All’Olimpico Gargano ha realizzato il primo gol in Italia e con la maglia del Napoli. Peraltro, dopo essersi presentato in ritiro poche ore prima della partita e al termine di un lunga trasvolata oceanica, da Asuncion a Roma. Roba da favola.
Se Hamsik e Lavezzi risultano i più celebrati dei nuovi acquisti, Gargano, invece, è colui che gode della maggiore considerazione di Reja. Non riesce proprio a farne a meno. E gradatamente gli sta eliminando anche quei difetti congeniti in chi vorrebbe strafare in campo o di chi ha compiuto ventitrè anni da appena tre mesi. Di lui si stanno accorgendo in parecchi. Ma in Uruguay, il Mota, era più che noto. La stampa di Montevideo l’aveva eletto quale giovane più interessante dell’ultimo torneo di clausura. E un sondaggio tra gli sportivi, votato come il giocatore dal cuore straordinario, inteso in senso metaforico. In realtà, Gargano ha davvero un cuoresuper e da qui si spiega la sua eccezionale resistenza in campo (quando gli altri rallentano lui corre ancora, ecco perché nei secondi tempi brilla).
Sabato sera il tamburino di Paysandù, che sta per scacciare l’incubo di un’infanzia vissuta tra mille disagi, ritroverà la Juve che ha già affrontato nel trofeo Moretti allorché Del Piero fece gol per l’ennesima volta al Napoli. Ma Gargano ha invitato Fabiana al San Paolo, la compagna conosciuta da ragazzo a Montevideo, per dedicarle un’altra prestazione da incorniciare e mandarle un bacio davanti a sessantamila persone. Non vede l’ora.
Rino Cesarano
Fonte:Corriere dello Sport