20 Ottobre 2007 -- Gol e spettacolo non sono mancati oggi pomeriggio nell'anticipo dell'ottava giornata di campionato che vedeva la Roma di Spalletti costretta a fare a meno di Doni, Aquilani, Esposito, Taddei e Andreolli opposta al Napoli di Reja che ripropone Garics e Cupi dal primo minuto al posto di Grava e Contini, con Blasi rientrante dalla squalifica. La serata è fredda e gli spalti sono desolatamente deserti per l'imposizione del Viminale di consentire l'ingresso all'Olimpico ai soli abbonati giallorossi.
Parte subito forte il Napoli giocando senza timore e con autorità e così, dopo appena un minuto di gioco, su calcio di punizione guadagnato da Zalayeta sulla trequarti di destra, gli azzurri passano in vantaggio con Lavezzi che riceve palla in area e di destro, con un digonale secco e potente insacca all'incorcio sul primo palo. La Roma sembra stordita dal gol a freddo del Napoli, pare svogliata e commette molti errori, ma il Napoli non ne sa approfittare e si limita a gestire la palla. Al 16' ci prova Pizzarro con un destro dalla lunga distanza che Iezzo blocca a terra. Al 17' un tiro cross dalla destra di Garics, termina all'esterno della rete dando l'illusione del gol. Al 22' Tagliavento assegna una punizione dal vertice sinistro per la Roma per un fallo di Totti, la battuta del capitano giallorosso termina fuori. Al 29' Tagliavento assegna un calcio di rigore per la Roma per un fallo dubbio di Cannavaro su Pizzarro e così, sempre al 29' Totti porta il risultato sull' 1 a 1: Iezzo intuisce la traiettoria, ma l'esecuzione di Totti è precisa e potente e quindi imprendibile. Arriviamo così al 41' , quando la Roma si porta in vantaggio con Perrotta: Totti spara un bolide potente e centrale che Iezzo respinge coi pungi, Perrotta si avventa sulla ribattuta e sigla la rete del 2 a 1 con gli azzurri che protestano per una posizione di fuorigioco di Giuly che l'arbitro considera passiva. Il primo tempo finisce cosi coi giallorossi in vantaggio.
Comincia la ripresa senza cambi e, dopo appena 40 secondi, il Napoli torna in parità con Hamsik che raccoglie una palla servitagli con la punta da Zalayeta che approfitta della svirgolata di Pizzarro su cross di Savini e con un tiro potente dall'interno dell'area, di destro, insacca alle spalle di Curci immobile. Il Napoli sembra sceso in campo con più convinzione ed attacca senza remore. Al 04' un tiro dal limite di Hamsik su contropiede del Napoli termina di poco a lato facendo la barba al palo. Passano due minuti e al 06' la Roma si riporta in vantaggio con De Rossi, complice l'errore di Iezzo che si lascia sorprendere dal tiro del romanista da fuori area, forse leggermente deviato da Cannavaro con un gluteo. Spalletti inserisce Cassetti al posto di Cicinho. Arriviamo così al 18' quando Gargano, con un bolide dalla distanza, insacca la rete del 3 a 3 alla sinsitra di Curci che tocca solo la palla senza riuscire a fermarla. Per Gargano è il primo gol con la maglia del Napoli, oltre che il primo gol in campionato ed in serie A. Spalletti a questo punto inserisce Vucinic al posto di Mancini, ma è ancora il Napoli a rendersi pericoloso al 20' quando Lavezzi si invola verso la porta della Roma inseguito da tre avversari, entra in area, deve aggiustarsi il pallone con De Rossi che lo pressa, così il suo potente tiro si stampa sulla traversa, poi la palla giunge al limite, dall'altro lato per Hamsik il cui tiro viene deviato in angolo. La Roma risponde al 30' con un tiro di Vucinic deviato in angolo sulla destra, sul corner si accende una mischia, poi Mexes calcia a lato e la difesa azzurra respira. Siamo al 33 quando il direttore di gara (pessima la sua direzione) assegna un calcio di punizione nei pressi del vertice destro dell'area del Napoli per un fallo inesistente di Hamsik su Cassetti. Sulla battuta, al 34', Pizzarro vede il suo tiro deviato col tacco da Garics con la palla che si insacca alle spalle di Iezzo, stavolta incolpevole, per il 4 a 3! Il Napoli non ci sta, sente di non meritare la sconfitta, allora Reja inserisce Calaiò al posto di Savini, passando ad un 4-3-3. E proprio il nuovo entrato è bravo al 38' a guadagnarsi un calcio di punizione sull'out di destra nei pressi del vertice destro dell'area della Roma. Siamo al 38', sulla palla va Hamsik che pennella il cross in area per il colpo di testa di Zalayeta, lasciato solo, che riporta il Napoli in parità, nonostante il disperato intervento sulla linea di De Rossi.
Raggiunta la parità, Reja decide di togliere subito Lavezzi, inserendo Bogliacino per ritornare al più accorto 3-5-2. La Roma si riversa in avanti alla ricerca disperata dell'ennesimo gol del vantaggio. Panucci entra al posto di Giuly, ma è ancora il Napoli a sfiorare il gol in contropiede, quando al 46' Hamsik crossa in area per l'inserimento da dietro di Calaiò, che in tuffo, manda alto sulla traversa. I minuti di recupero sono 4 e la gara sembra non voler finire. Al 47' Vucinic entra in area, cade a terra, reclama il rigore, ma Cannavaro spazza in angolo sulla sinistra con Tagliavento che lascia proseguire. Sempre al 47' Totti si guadagna con 'mestiere' un calcio di punizione dal limite in posizione centrale a circa 22 metri dalla porta di Iezzo: la battuta del capitano giallorosso viene respinta dalla barriera poi la palla giunge a Vucinic che calcia, Iezzo respinge, ma intanto Tagliavento aveva fischiato la poszione di fuorigioco dell' attaccante della Roma. E così, dopo circa 15 secondi di recupero supplementare, il direttore di gara fischia la fine delle ostilità, con gli azzurri che si abbracciano festanti per un pareggio più che meritato e fortemente voluto. La partita nel complesso non è stata molto bella dal punto di vista tattico, poichè tutte le varie occasioni sono nate più per demeriti altrui che per meriti propri, ma fatto sta che questo pareggio è importantissimo sia per la classifica, poichè non è da tutti fare risultato all'Olimpico che per il morale. Come già detto la reazione del Napoli è stata encomiabile e la squadra si è dimostrata caratterialmente da Champions League, però sul piano del gioco ci sono stati ancora troppe disattenzioni ed ingenuità che lo stesso Reja ha ammesso a fine gara.
A cura di Michele Spampanato